(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 15 mar. - "Nella nostra civilta' prevale un senso di certezza garantita, che si presuppone tale perche' considerata vera. James Hillman, analista junghiano, capovolge questo principio e afferma: È il certo a precedere il vero. Egli parla di una certezza simile a uno spirito animale, che affonda le sue radici nell'immediato rapporto con la realta'. In questo senso, chiarisce lo psicoanalista americano, i miti non hanno nessuna verita' pero' sono una certezza". Lo spiega alla DIRE Alfonso Sottile, socio dell'Istituto mediterraneo di psicologia archetipica (Impa), fondato dall'analista junghiano Riccardo Mondo, che venerdi' 18 marzo promuovera' il seminario su 'La certezza mitica' a Catania, dalle 18.30 alle 21 nell'Aula Magna del Liceo Scientifico 'Boggio Lera', in Via Quartarone 3.
L'iniziativa si svolge nell'ambito del laboratorio di Psicologia archetipica 'Ars Hillmaniana' ed e' inclusa nel programma didattico del Cipa (Centro italiano di psicologia analitica) meridionale.
"Nel mio spirito animale ho fede che quello che percepisco e' cosi' com'e'- chiarisce Sottile- e mi da' informazioni sostanziali per la mia azione. Ad esempio, se qualcuno mi lancia un coltello, sara' il coltello stesso a dirmi come evitarlo.
Perche' un atto certo e' una simultaneita' di percezione, sede e azione. La dimensione mitica si ritrova tutte le volte che compio una serie di azioni in connessione con il mondo- chiosa l'analista del Cipa meridionale- avendo fede che quello che faccio ha le connessioni giuste e necessarie affinche' io possa mettere in atto tali azioni".
Quando ci si pone in quest'area di certezza, "ogni cosa che percepisco e' come se fosse dotata d'intenzione, credibile e significativa. È a questo livello della certezza mitica- chiarisce Sottile- che Hillman colloca la sua visione del mito. Mito e' quindi anche mangiare, mito e' correre, cosi' come mito e' un insieme di stili di azione con cui ci poniamo nei confronti del mondo. Il mito non e' una verita', ma uno dei modi molteplici in cui possiamo metterci in un rapporto di vita vissuta con il mondo. Ecco il senso dello spirito animale".
Questa concezione si espone a una critica, continua il socio Impa: "Se il mito e' collegato a una sorta di immediatezza istintiva, allora i miti sono ciechi e la fede animale e' una pura azione impulsiva? Quindi la certezza mitica e' qualcosa di incorreggibile? Il rischio e' che tutto possa essere interpretato come uno scivolamento verso un culto demagogico dell'irrazionale". Hillman risponde che "una certezza mitica non e' garantita dal fatto di essere vera, perche' altrimenti non verrebbe mai messa in discussione. Se invece agisco consapevolmente in modo mitico- aggiunge Sottile- il rischio dell'errore, dell'illusione, e' implicito nell'azione governata dalla certezza mitica. Il discernimento, la scelta, la correzione sono delle virtualita' che possono prendere forma e presentarsi alla coscienza solo dove c'e' la possibilita' di smarrirsi. Il mito e la certezza mitica non ci assicurano della verita'- ripete il socio Impa- piuttosto dobbiamo prestare attenzione ed essere attenti alle credenze con le quali ci poniamo nel mondo". Hillman chiarisce: "Renderci conto che i nostri atti di certezza non si fondano sulla verita' ma su una fede animale, ci rende ancor piu' vivamente vigili alle possibilita' di illusione e delusione che esistono in ogni atto".
Per informazioni scrivere a info@cipameridionale.it, oppure visitare i siti
www.cipameridionale.it;
www.archeimpa.it (Wel/ Dire)