(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 8 mar. - "Per oltre un anno non ho mai visto la luce del sole. Poi, sono stata rivenduta e sono finita sulla strada. Ogni giorno ho subito percosse, torture e minacce. Se non portavo i soldi, c'erano altre violenze. Ma perche' di noi nessuno si interessa?". È solo una delle migliaia di testimonianze di donne chiamate 'prostitute', ma che spesso sono vittime di tratta o schiavitu' di cui nessuno vuole parlare. In Italia si stima che siano tra 75mila e 120mila le vittime della prostituzione. Il 65% e' in strada, il 37% e' minorenne, tra i 13 e i 17 anni. Provengono da Nigeria (36%), Romania (22%), Albania (10,5%), Bulgaria (9%), Moldavia (7%), le restanti da Ucraina, Cina e altri paesi dell'Est. I clienti sono 9 milioni, con un giro d'affari di 90 milioni di euro al mese.
Per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo tema la Comunita' Papa Giovanni XXIII, in collaborazione con la Pastorale Vocazionale della Diocesi di Roma, ha organizzato una 'Via Crucis di solidarieta' e preghiera per le giovani donne vittime di tratta, prostituzione coatta e violenza'.
"In questo periodo in cui la Chiesa vive la Quaresima- dichiara Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale della Comunita' Papa Giovanni XXIII- nell'Anno straordinario della misericordia voluto da Papa Francesco, vogliamo scendere in strada con le donne e le ragazzine che ogni giorno subiscono la violenza di sfruttatori e clienti per elevare con loro un grido rivolto a Dio ma anche alle coscienze di tutti e in particolare di chi ha incarichi istituzionali, perche' questo mercato di esseri umani venga fermato".
La Comunita' Papa Giovanni XXIII, fa sapere, e' impegnata a fianco delle vittime della prostituzione da 25 anni e ha liberato piu' di 7mila donne. Attualmente sono accolte nelle strutture della Comunita' circa 200 ragazze, mentre sono 21 le unita' di strada che escono ogni settimana in tutta Italia per incontrare queste donne e offrire loro una via d'uscita.
(Wel/ Dire)