Dopo di noi, "Corrette le criticita'"
Intervista a Annamaria Parente, relatrice al Senato
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 31 mag. - Il 'Dopo di noi' giunge al traguardo, con la votazione in aula, la legge che ha il compito di assicurare cura e assistenza alle persone con grave disabilita' prive del sostegno familiare, o in vista del venir meno di questo. A parlarci del testo normativo, assai auspicato, poi seguito con attenzione nella sua gestazione e maturazione, e' Annamaria Parente, relatrice al Senato.
-Senatrice, come e' stato l'iter in Commissione al Senato? Pacifico? Animato? "Innanzitutto ricordo che abbiamo avuto il testo in seconda lettura, dopo 18 mesi di discussione alla Camera. Lo abbiamo ricevuto a febbraio, con il fondo gia' stanziato in stabilita'. L'imperativo era quindi far presto: non potevamo stravolgerlo, dovevamo fare in fretta".
- Quali sono stati i nodi piu' critici da sciogliere? "L'ultimo comma dell'articolo 1 e l'articolo 6: il trust, insomma. E' su questo che siamo intervenuti sostanzialmente, nella parte in cui la legge prevede la possibilita' di agevolazioni fiscali per il patrimonio che si assegna per la cura del disabile. Il testo Camera prevedeva solo il trust: e questa scelta era stata dibattuta e criticata sia nelle audizioni delle associazioni, delle famiglie e perfino dei notai, sia dai senatori stessi. Abbiamo quindi deciso di allargare la possibilita' delle famiglie di scegliere a chi affidare il proprio, ricorrendo a istituti gia' previsti dai codici, come i contratti fiduciari. E includendo le associazioni e le fondazioni a scopo di beneficienza. Allargare la gamma significa dare la possibilita' di scegliere, anche alla luce di esperienze gia' in campo, come quelle di alcune onlus".
- Altre novita' del testo Senato? "Abbiamo risistemato l'articolo 1 sulle 'finalita'', parlando di 'integrazione"'. Bisogna infatti tener presente che, dal giorno successivo all'approvazione, si dovra' riprendere in mano la legge 28/2000, nella parte in cui parla di progetto individuale. Ora questo dovra' fare riferimento anche al 'dopo di noi', includendo quindi la volonta' dei genitori sul destino dei figli quando loro non ci saranno piu'. In questo senso, nel testo Senato parliamo di integrazione: perche' il progetto individuale parlera' di cura e assistenza del disabile quando ci sono i genitori, ma anche del suo destino quando quelli non ci saranno piu'. L'integrazione e' tra i durante e il dopo di noi: un'altra esigenza, questa, emersa con forza dalle audizioni. Un'altra novita' riguarda l'articolo 9, che stabilisce che eventuali risparmi sulle minori entrate previste siano destinati al fondo. Infine, abbiamo introdotto una precisazione nell'articolo 2, specificando come questa legge non sostituisca e non tocchi nulla di cio' che, in termini di risorse e normative per la disabilita', gia' esiste. Essa si aggiunge, piuttosto, all'impalcatura gia' esistente".
- Veniamo alle critiche: cio' che soprattutto viene rimproverato alla legge e' di non aver compiuto un passo decisivo verso la de istituzionalizzazione. "Non potevamo fare piu' di questo: sono materie demandate alle regioni, su cui quindi il legislatore nazionale ha dei limiti. Peraltro, dobbiamo venire incontro a situazioni critiche che gia' ci sono: quelle di ragazzi e ragazze orfani ricoverati in quelle residenze che a noi piacciono di meno. Con questa legge, tali strutture avranno la possibilita' di ridurre i padiglioni e i reparti con tanti posti letto, sperimentando modelli diversi, come peraltro gia' alcuni istituti stanno facendo. Era essenziale, insomma, che questa legge aiutasse anche le stesse residenze a migliorarsi, nell'ottica di autonomia e benessere delle persone disabili ospitate al loro interno".
- Un'altra critica riguarda l'articolo 4, comma 2 lettera b), in cui si parla di ricovero extrafamiliare temporaneo in caso di emergenza assistenziale. Diversi emendamenti sono stati presentati, ma nessuno e' stato accolto. "Non abbiamo messo mano a questo passaggio per far presto, ma oggi in aula ribadiro' che nella ratio del provvedimento c'e' solo la necessita' di tamponare l'emergenza per non lasciar la persona disabile priva di abitazione. E, ripeto, si tratta di una situazione temporanea".
Esclude quindi che un articolo simile possa dar luogo ad allontanamento coatto della persona disabile dalla famiglia? "Credo proprio di poterlo escludere".
(Wel/ Dire)
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