(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 31 mag. - Feocromocitomi e paragangliomi sono tumori rari, soprattutto nei bambini. Ma uno studio di Maria Batsis e colleghi dello Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development dei National Institutes of Health, pubblicato su Hormone e Metabolic Research, lancia l'allarme sul fatto che queste neoplasie vengono spesso diagnosticate in ritardo, poiche' danno sintomi 'equivocabili' con quelli del disturbo da deficit di attenzione/ipereccitabilita' (Adhd). Questo naturalmente porta nel tempo a un peggioramento del quadro clinico e in alcuni casi espone a gravi rischi la salute del bambino.
Lo studio ha preso in esame 43 bambini portatori di feocromocitomi e paragangliomi, diagnosticati tra il gennaio 2006 e il maggio 2014 e tutti sottoposti a dosaggio dei livelli di catecolamine, metanefrine e ad analisi genetica per sindromi associate a feocromocitomi/paragangliomi. Ben uno su cinque di questi pazienti in eta' pediatrica aveva ricevuto una diagnosi di Adhd prima di approdare al riconoscimento del tumore e addirittura a quattro di loro erano stati somministrati farmaci stimolanti (amfetamine, destroamfetamine o metilfenidato), normalmente prescritti per l'Adhd, con il risultato che i piccoli avevano presentato un peggioramento di cefalea, sudorazione eccessiva, ipertensione oltre ad aver rischiato lo scatenamento di una crisi adrenergica.
Una volta riconosciuto e rimosso il tumore, tre dei 9 bambini precedentemente 'etichettati' come Adhd sono subito 'guariti' dalla sindrome da iperattivita'.
I sintomi d'ansia e la difficolta' di concentrazione presentati da questi pazienti poco avevano a che fare infatti con l'Adhd ed erano invece da mettere in relazione con la sintomatologia tipica di feocromocitomi e paragangliomi, tumori secernenti catecolamine.
Gli autori raccomandano di valorizzare molto la presenza di ipertensione in un bambino diagnosticato come Adhd perche' rappresenta un campanello d'allarme sul fatto che il piccolo possa essere affetto da un'altra patologia, quale appunto un feocromocitoma o un paraganglioma. Nella loro casistica di questi 43 pazienti under 18 la prevalenza di 'Adhd' era del 21%, ben al di sopra dunque di quella della popolazione pediatrica generale che e' del 7,2%.
I feocromocitomi sono rari tumori neuroendocrini, originati dalle cellule cromaffini della midollare del surrene che possono secernere elevate quantita' di catecolamine. I paragangliomi invece sono tumori a sviluppo extrasurrenalico e si ritrovano nei paragangli del sistema simpatico e parasimpatico. Negli Stati Uniti l'incidenza di questi tumori e' di circa 1 su 2.500-6.500; compaiono in genere nella quarta-quinta decade di vita ma nel 10% dei casi si presentano in eta' pediatrica, in genere all'interno di una sindrome genetica sporadica o ereditaria (es.
paragangliomi familiari da mutazioni di una subunita' della succinato deidrogenasi, neoplasie endocrina multiple [MEN] di tipo 2A o B, neurofibromatosi di tipo 1 e sindrome di von Hippel-Lindau).
I sintomi piu' comuni di queste neoplasia sono crisi ipertensive, cefalea, sudorazione eccessiva, palpitazioni, dispnea, perdita di peso. Gli autori dello studio sottolineano che l'ipertensione in eta' pediatrica nell'1-2% dei casi riconosce come causa proprio un feocromocitoma/paraganglioma. I pazienti adulti nel 20-40% dei casi possono manifestare anche una sintomatologia psichiatrica caratterizzata da crisi d'ansia e disturbi da attacco di panico; la frequenza di questi sintomi nei bambini non e' invece nota. La sindrome da deficit di attenzione e iperattivita' (Adhd) e' un disturbo evolutivo dell'autocontrollo, presente nel 7,2% della popolazione di eta' compresa tra i 4 e i 18 anni ed e' piu' frequente nei maschi (rapporto maschi/femmine 2,3:1). I bambini che ne sono affetti presentano difficolta' di concentrazione, di controllo degli impulsi e del livello di attivita'.
(Wel/ Dire)