Castelbianco: Manca valutazione equilibrata sulle migliori strade da percorrere
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 31 mag. - "Il problema vero e' che non si contempla piu' il bene del bambino. Strappare via un figlio dal genitore e dalla famiglia non e' mai un buon modo di procedere, ci deve sempre essere una spiegazione molto forte alla base, e non puo' essere per motivi meramente economici. Soprattutto deve esserci un progetto di rientro.
Invece di portare via il piccolo sarebbe meglio allocare sia la mamma che il figlio in una casa famiglia per preservare entrambi dal trauma. Queste storie di allontanamento stanno producendo molta sfiducia delle famiglie nei servizi sociali per il timore di perdere i figli". Lo spiega Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e direttore dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) di Roma, invitato in qualita' di esperto al convegno su 'I minori fuori famiglia: alcuni casi di "vite sospese"' al Senato.
Sul caso della coppia di genitori convocati in Tribunale per incapacita' genitoriale, in quanto non si erano resi conto del disturbo autistico del figlio (diagnosticato in 15 minuti) ma poi sconfessato dall'IdO, Castelbianco aggiunge: "Dovremmo preoccuparci di chi fa le diagnosi oltre che valutare le capacita' genitoriali. In cosi' pochi minuti si puo' solo dire che si tratta di non autismo- afferma lo specialista- per avere un fondato sospetto e/o certezza che si tratti di tale disturbo occorrono almeno due ore. Le false diagnosi sono frequenti- rivela il direttore dell'IdO-, in poco tempo si puo' solo escludere l'autismo, poiche' per confermarlo occorrono dati clinici, test e comportamenti manifesti. Inoltre- avverte- e' importante capire se il comportamento del bambino non stia mimando degli atteggiamenti autistici, che in realta' sottendono altri disturbi".
L'IdO sta pubblicando al riguardo diverse ricerche sul modello evoltuvo italiano, consultabili sul sito www.ortofonologia.it, tra cui 'Il contagio emotivo nei bambini con disturbo dello spettro autistico' sulla rivista Austin Journal of Autism & Related Disabilities; e 'Dall'integrazione emotiva alla costruzione cognitiva: l'approccio evolutivo del progetto "Tartaruga" con i bambini dello spettro autistico' sulla rivista 'Autism - Open Access'.
Le conseguenze psicologiche dei minori che ritornano in famiglia "anche dopo un solo anno, e raramente e' cosi' poco- fa sapere lo psicologo-, non rivelano miglioramenti sul piano del benessere psicofisico, perche' spesso questi bambini ritornano nelle stesse condizioni che inizialmente hanno provocato l'allontanamento, senza risolvere nulla per incapacita' e superficialita'. Sono stati spesi soldi per l'allontanamento del minore e successivamente per gestire le sue sofferenze dovute al malessere di crescere fuori famiglia. Manca pero' una valutazione clinica equilibrata su quali siano le migliori strade da percorrere e su cosa sia certamente da evitare. Il buon senso serve- sottolinea lo psicoterapeuta- la mamma e il figlio, se possono, devono stare insieme. Ci vuole equilibrio per affrontare queste situazioni- conclude Castelbianco- capirle e intervenire per poter supportare sia i figli che i genitori".
(Wel/ Dire)