(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 24 mag. - Il prossimo congresso nazionale della Societa' psicoanalitica italiana (Spi) si terra' a Roma presso 'Angelicum dal 26 al 29 maggio. Si parlera' delle possibili declinazioni del piacere inteso in una accezione ampia, che include un'ambiguita' di fondo: il rapporto che la Psiche, in particolari circostanze, intrattiene con il dolore, rendendo talora impossibile distinguerne i segni.
"Cosa intendiamo, in breve, con le logiche del piacere /l'ambiguita' del dolore?- si chiedono gli organizzatori- abbiamo compreso con Freud, nell'esplorare i territori che si estendono al di la' del principio di piacere, che la vita psichica non persegue univocamente il piacere orientato al mantenimento fisiologico nella propria ragionevole linearita' in un costante dialogo con la realta'. La dimensione inconscia della nostra vita psichica puo' sorprenderci: talora, cio' che dovrebbe poterci recare piacere puo' repentinamente trasformarsi in dispiacere; al contrario, uno stato di tensione, di spasmodica attesa, puo' trasformarsi in un piacere inestinguibile. Osserviamo nella clinica, che piu' mette alla prova i nostri strumenti, un orientamento della vita psichica che tende a trattenere il malessere invece di combatterlo. Il faro del principio di piacere cede il passo alla ripetizione del dispiacere. Ci e' sembrato altresi' significativo- sottolinea la Spi- riportare in campo una riflessione sul tema delle dipendenze e delle forme di piacere/dolore ad esse connesse".
Dipendenze, naturalmente intese in senso ampio: "Dalle sostanze, dal cibo, da internet, dal sesso, dal lavoro. In che modo lo strumento analitico puo' affrontare i tormenti, le afflizioni, le preoccupazioni psichiche che particolari logiche del piacere intendono aggirare, talora pervertire, attraverso diversivi potenti o soddisfacimenti sostitutivi? Fino a che punto e in che modo queste logiche distorte sono sostenute dalle pratiche culturali contemporanee? Che cosa interviene a sabotare lo sviluppo psichico di un individuo, determinando la costruzione di rifugi della mente, di stati alterati di coscienza variamente caratterizzati da piacere e senso di onnipotenza? In altri termini, cosa spinge a fare a meno dell'Altro come oggetto di bisogno o di desiderio? La contemporanea neurobiologia delle emozioni puo' dirci qualcosa a proposito della ricerca di piacere? Cosa accade quando, in occasione di esperienze traumatiche, il Sistema di Ricerca include nelle proprie necessita' la ricerca del 'dolore'? L'esplorazione del tema del piacere legato alla passione del conoscere consente di trovare stimoli fecondi nel percorso di ricerca di alcuni psicoanalisti postkleiniani (Bion, Meltzer,) che hanno delineato un modello 'estetico della mente'".
L'ultima giornata del Congresso sara' dedicata al "piacere/dolore" dell'esperienza estetica nella psicoanalisi e nell'arte, incluso il complesso rapporto che la mente umana intrattiene con le dimensioni del Bello e del Sublime.
Attorno a questi e altri interrogativi, come e' ormai consuetudine, si confronteranno psicoanalisti Spi, psicoanalisti IPA (International Psychoanalytic Association), studiosi di altre discipline, scrittori. In particolare, parteciperanno: Jaak Panksepp, Jay Greenberg, Rene' Roussillon, Benjamin Ogden, Michela Marzano, Filippo Maria Ferro, Vittorio Lingiardi.
Qui il programma (Wel/ Dire)