"Salvare le differenze tra questi e i socio-pedagogici"
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 17 mag. - Con la proposta di legge che disciplina le professioni di educatore socio-pedagogico e educatore socio-sanitario "vogliamo ribadire la grande dignita' della figura dell'educatore, sottolineando come per fare l'educatore oggi occorra una laurea che garantisce conoscenze, competenze e formazione". Lo dice Paola Binetti, deputata di Ap, durante una conferenza stampa alla Camera.
Insieme ad alcuni docenti universitari, Binetti vuole "salvare le differenze tra l'educatore socio-sanitario e l'educatore socio-pedagogico". Della proposta di legge, che unisce un testo a prima firma Binetti e uno a prima firma Vanna Iori (Pd), osserva: "Non ci convince che tra le due figure, la figura dell'educatore socio-pedagogico e dell'educatore socio-sanitario, ci sia un evidente sbilanciamento: molto di piu' a favore del primo, a cui viene riconosciuta una grande quantita' di ambiti, che vanno dall'eta' 0-3 anni alla dispersione scolastica, dagli immigrati ai carcerati, dalle crisi familiari all'orientamento nel campo del lavoro, all'educazione ambientale, culturale, ai beni culturali".
Binetti avverte: "Ci sembra che tutta questa 'mano rampante in campo altrui' di fatto vada espropriando alcune delle comptenze specifiche dell'eductare socio-sanitario, che molto piu' umilmente e realisticamente ha dei confini molto precisi al suo intervento professionale, che e' per l'appunto di tipo sanitario e sociale, come recita il decreto che istituisce questo corso di laurea".
Per Binetti questa figura necessita di una salvaguardia specifica, "a tutela di una norma di rango costituzionale: l'art. 32 della Costituzione tutela la salute come bene individuale e anche della collettivita', se vogliamo tutelare la salute come bene individuale e della collettivita' dobbiamo fare in modo che tutte le volte che c'e' un problema che ha riflessi importanti nel campo della salute le figure che se ne occupano siano figure che offrono tutte le garanzie culturali, umane e profesionali che fanno di questo bene una tutela reale e non un semplice enunciato di principi".
(Wel/ Dire)