(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 17 mag. - Interventi su Piombino, ma non solo. Il rischio clinico verra' riorganizzato lungo tutta l'area livornese. Questa la decisione dell'assessore regionale per il diritto alla Salute, Stefania Saccardi, dopo che sono giunti i primi risultati della task force nominata per esaminare cosa non abbia funzionato nel rischio clinico nei 13 casi di decessi in terapia intensiva all'ospedale di Piombino. Episodi che hanno portato all'arresto di Fausta Bonino, accusata di aver somministrato in maniera dolosa alti quantitativi di eparina, un potente scoagulante. "Abbiamo pensato a una serie di azioni- ha annunciato Saccardi, durante una conferenza stampa-: prima di tutto e' gia' stato dato un incarico dalla direzione generale dell'azienda sanitaria per la riorganizzazione del sistema del rischio clinico un po' in tutta l'area del livornese".
Nello specifico, "abbiamo pensato di affiancare alla rianimazione di Piombino due professionisti, un medico e un infermiere fortemente preparati nel settore del rischio e della rianimazione che possano aiutare a capire bene il ruolo e la funzione del rischio clinico, a identificare gli eventi cosiddetti 'sentinella' e a dare una mano alla riorganizzazione e anche un po' al recupero di fiducia di un reparto che naturalmente e' fortemente sotto esame". Di pari passo, ha cosi' proseguito l'assessore, "affiancheremo un gruppo di psicologi, attraverso il centro di criticita' relazionali, che possa aiutare gli operatori a superare una fase difficile. Possiamo capire in che condizioni si possa lavorare oggi in quel reparto. Noi, invece- ha aggiunto-, abbiamo il dovere di garantire comunque ai cittadini, anche a quelli della zona di Piombino, la migliore qualita' e sicurezza nelle cure. Allo stesso modo come peraltro prevede gia' la legge di riorganizzazione del servizio sanitario nel dicembre scorso, faremo in modo che questo un po' in tutti gli ospedali periferici, i gruppi di lavoro, i professionisti, i singoli professionisti possano girare e fare esperienza periodicamente anche in ospedali piu' grandi, di livello superiore e di maggiore intensita' di cure".
Il quadro delle cure prestate nei reparti di rianimazione a livello regionale, al netto di questi fatti di cronaca, resta tuttavia nettamente positivo. "Perche'- ha chiarito l'assessore al Diritto alla Salute- i dati usciti pochi giorni fa dell'istituto Mario Negri ci dicono che le terapie intensive in Toscana hanno un livello di sicurezza, rispetto alle altre terapie intensive, molto alte. C'e' una diminuzione della mortalita' in Toscana del 6% rispetto alle altre terapie intensive. Questo ci dice che muoiono rispetto alle altre situazioni, alle altre Regioni 100 persone in meno".
(Wel/ Dire)