Dire-Diregiovani promuove a Salemi il sostegno a portata di click: sportello d'ascolto e app informativa
(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 10 mag. - Restituire agli studenti il senso dello stare a scuola, in societa' e in famiglia, arginando il cyberbullismo attraverso l'uso della tecnologia a fini educativi. È l'obiettivo del progetto 'S-bullo-NIAMO' promosso dall'Agenzia di stampa Dire-Diregiovani con l'Istituto comprensivo Garibaldi - Giovanni Paolo II a Salemi (Trapani).
"Per contrastare il grande isolamento che vivono i nostri ragazzi a casa e a scuola, essendo allo stesso tempo sempre piu' connessi e sempre piu' lontani dal mondo dei libri e dal valore vero della scuola nel processo di apprendimento, abbiamo deciso di mettere a disposizione degli studenti sia lo sportello di ascolto on line che la nuova App informativa di Diregiovani per offrire un sostegno psicologico a portata di click", spiega Salvino Amico, il preside dell'Istituto comprensivo.
Il dirigente conosce bene il mondo dell'infanzia e dell'adolescenza, proprio perche' e' a capo di 13 plessi afferenti ai comuni di Gibellina e Salemi per un totale di 1.300 alunni: "Stiamo vivendo un momento di grande difficolta' tra gli adolescenti perche' la continua messaggistica tra compagni non sempre rispetta il codice etico di internet: la cosiddetta netiquette". Ma secondo il preside "piu' che bullismo, la vera piaga che sta sconvolgendo le dinamiche relazionali e sociali e' il cyberbullismo, un fenomeno deviante sia nella scuola che nel territorio".
- Cosa fa la sua scuola per porre un limite alla violenza tra pari? "La scuola agisce a 360 gradi. Abbiamo pensato di lavorare sulla sensibilizzazione degli studenti e delle loro famiglie organizzando attivita' trasversali che coinvolgano anche i docenti, i genitori e le associazioni del territorio. Inoltre, il progetto 'S-bullo-NIAMO', attraverso la App e lo sportello di ascolto on line, ci permettera' di informarli grazie alla partecipazione di psicologi esperti e quindi di aiutare i giovani a denunciare tutti quegli atti non consoni al buon vivere quotidiano".
Il progetto prevede anche delle indagini conoscitive condotte tramite la somministrazione di questionari specifici per sostenere la ricerca sul campo e, infine, "delle attivita' creative on line che coinvolgano direttamente gli studenti". La particolarita', fa sapere Amico, e' che "sia la scuola che Dire-Dregiovani diffonderanno 'S-bullo-NIAMO' in modo che sia da apripista a forme di contrasto a questo fenomeno deviante".
L'Istituto Garibaldi pero' ha introdotto tra gli studenti anche un'altra regola. "I ragazzini chattano in modo pesante, soprattutto tramite le fotografie- spiega Amico- cosi' da qualche anno un regolamento dell'Istituto prevede che ogni mattina tutti gli allievi delle Medie ripongano il loro cellulare in una cassetta custodita dai bidelli, che poi provvedono a riconsegnarli ai ragazzi a fine lezione. È importante arginare questo fenomeno almeno a scuola, sapendo che poi a casa avviene tutto il resto. Per questo motivo vanno sensibilizzate le famiglie- conclude il dirigente scolastico- che spesso lasciano i ragazzi soli davanti agli schermi, che certamente non incentivano uno sviluppo critico del loro pensiero".
(Wel/ Dire)