Castelbianco (psicologo): Il loro sfogo non e' risolutivo, siano seguiti per ricompattare le ferite interne
(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 10 mag. - "Le reazioni dei bambini oggetto di violenze possono essere molto diverse tra loro", spiega alla DIRE Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva da 40 anni attento al mondo dell'infanzia."Ci sono quelli molto piccoli che iniziano a manifestare comportamenti eclatanti che evidenziano un vissuto estremamente doloroso. I bambini piu' grandi, invece, pur avendo sofferto non mostrano atteggiamenti particolari, piuttosto sviluppano una sorda rabbia e un incupimento che li porta a cambiare le loro relazioni. Infine, ci sono i minori che apparentemente sembrano sereni, come se nulla fosse accaduto, ma in realta' vivono l'essere stati vittime con un forte senso di colpa".
Un bambino che subisce un abuso deve essere aiutato il prima possibile. "Lo sfogo e' certamente positivo, ma non risolutivo", chiarisce lo psicoterapeuta. "Il minore deve essere aiutato a ricompattare una rottura interna. Il trauma non si risolve con un'esternazione dolorosa o il pianto. I bambini devono affrontare in modo protetto e tutelato i loro drammi per potergli dare una forma da rivedere, comprendere e realmente dimenticare".
Castelbianco avvisa: "Non e' detto che il loro dramma esplodi subito, ma in assenza di assistenza questo dolore si manifestera' senza dubbio negli anni successivi causando problematiche diverse: depressione, bambini abusati che poi diventano abusanti anche loro; comportamenti sessuali a rischio e condotte devianti". Per non parlare delle conseguenze psicologiche di quei minori che hanno rotto il silenzio omertoso che difendeva i loro carnefici. "Sicuramente lo sfogo all'inizio da' grande sollievo- ripete lo psicoterapeuta dell'eta' evolutiva- ma non e' duraturo a meno che non sia sostenuto e consolidato. Basti pensare che alcuni familiari potrebbero andare sotto processo e molti bambini non sono in grado di reggere la responsabilita' di pensare che per loro colpa la madre, il padre o il nonno vadano in galera.
Questa e' una societa' che sfrutta l'infanzia e bisognerebbe far sentire a tutti che i bambini sono oggi tutelati giuridicamente per spaventare, almeno sulla carta, le persone con cattive intenzioni. Questo strumento non diventi pero'- conclude Castelbianco- un mezzo per togliere i bambini ai genitori in modo superficiale".
(Wel/ Dire)