(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 28 giu. - Entro il 2030, secondo l'Oms, la depressione sara' la malattia cronica piu' diffusa nel mondo. In Italia intanto colpisce 4,5 milioni di persone e le donne, rispetto agli uomini, ne sono coinvolte in una proporzione di 2:1 sia come pazienti sia come caregiver. Per il 57% di loro le principali cause di depressione sono rintracciabili nello stress fisico e psico-emotivo, accentuato oggi dal profondo cambiamento del ruolo multitasking femminile (aumento della quantita' di lavoro, maggiori carichi di responsabilita' associati a ruoli professionali apicali, conciliazione e acquisizione di abitudini di vita scorrette).
Sono i risultati dell'indagine condotta da Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna) su un campione di 1.004 soggetti (tra cui 503 donne e 501 uomini) e presentata alla Camera insieme al primo 'Libro Bianco sulla depressione', che fotografa tutti gli aspetti della malattia: sociali, epidemiologi, clinico-diagnostici, terapeutici assistenziali ed economici.
"La depressione e' un disturbo psichiatrico molto temuto, diffuso e in crescita nella popolazione- ha commentato Francesca Merzagora, presidente di Onda- rappresentando uno dei principali problemi di salute pubblica mondiale, con un costo totale pari a 800 miliardi di dollari. Circa il 56% dei pazienti e 1 italiano con malattia su 3 non riceve un trattamento adeguato". Secondo il 27% gli intervistati la depressione si colloca al secondo posto dopo i tumori per impatto percepito sulla vita di chi ne soffre, mentre il 58% la considera una vera malattia alla stregua di quelle fisiche; 1 persona su 4 la ritiene invece una condizione mentale che non si puo' capire fino in fondo e con cui si puo' solo convivere.
"La depressione- hanno fatto sapere gli esperti dell'Osservatorio- e' inoltre uno dei disturbi dell'umore a piu' elevata comorbidita' e rappresenta una delle principali cause di invalidita' temporanea e permanente, comportando un costo molto elevato in termini di risorse economiche e umane".
La depressione non viene considerata conseguenza diretta di un fattore univoco, ma percepita come il risultato di un insieme di fattori diversi. Traumi (69%) e stress (60%) sono riconosciuti come le cause principali della malattia da chi ha gia' ricevuto la diagnosi, mentre chi non ne ha avuto esperienza ritiene che la depressione sia originata principalmente da una personalita' emotivamente fragile (67%).
Secondo il campione intervistato da Onda, i principali sintomi associati alla depressione sono di natura emotiva come i pensieri negativi (69%), la solitudine (67%) e la tristezza (63%).
"L'impatto della depressione sulla qualita' di vita e' drammatico per il paziente- hanno spiegato ancora gli esperti- cosi' come per tutta la famiglia, poiche' incide sul funzionamento individuale e sociale della persona, riducendo la capacita' di interpretare un ruolo 'normale' nelle diverse attivita' in ambito familiare, socio-relazionale e lavorativo".
Inoltre per 1 intervistato su 3 anche i disturbi di natura cognitiva, come la difficolta' a prendere decisioni e a mantenere la concentrazione, provocano un forte impatto sulla qualita' della vita. "L'obiettivo di Onda nella lotta contro la depressione- ha continuato Merzagora- e' di aumentare la conoscenza e la consapevolezza di questa malattia, nonche' ridurre lo stigma nella popolazione, avvicinando i pazienti a una diagnosi precoce e a cure tempestive e contribuendo a migliorare la qualita' e l'accessibilita' dei servizi ospedalieri e territoriali dedicati. Il 'Libro Bianco' presentato oggi testimonia e rinnova l'impegno di Onda nella lotta contro la depressione per sensibilizzare le istituzioni per giungere, ci auguriamo, grazie anche al supporto della Societa' italiana di Psichiatria, alla definizione di un piano nazionale che garantisca a tutti i pazienti l'accesso a una diagnosi precoce, ad appropriati percorsi terapeutico-assistenziali e a un'efficace rete di servizi territoriali. L'avvio di un'indagine conoscitiva della Commissione Igiene e Sanita' del Senato- ha infine concluso la presidente di Onda- consentirebbe di avere un quadro preciso e aggiornato da cui partire".
Qui la videointervista della Dire (Wel/ Dire)