Dolore, 15 milioni di persone colpite in Italia: 20% sviluppa depressione, 40% ansia
Necessario approccio multidisciplinare. Il supporto psicologico e' una risorsa
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 21 giu. - "Il dolore e' una malattia che si puo' e si deve evitare. Necessita' di un corretto approccio diagnostico terapeutico multidisciplinare". E' questo il tema del convegno medico che si e' svolto nei giorni scorsi a Roma presso l'auditorium del Salvator Mundi international hospital.
"Il dolore cronico, oncologico e non, e' una condizione- ha sostenuto l'anestesista e medico legale Remo Orsetti, gia' collaboratore della Procura di Roma- che coinvolge solo in Italia oltre 15 milioni di persone, ovvero il 26% della popolazione, con una durata media di 7,7 anni, e che rappresenta, attualmente, la seconda causa di assenza dal lavoro per ragioni sanitarie. Le conseguenze sui pazienti e sui familiari sono rilevanti, tanto che il 20% dei pazienti sviluppa una forma depressiva reattiva, e, disturbi ansiosi, sono presenti nel 40% dei casi".
In Italia la spesa annua per il controllo del dolore cronico, ha proseguito Orsetti, "si aggira attorno al 2% del Pil e ricerche recenti hanno evidenziato una scarsa attenzione al problema che si sostanzia nella frequente assenza di monitoraggio della patologia; nell'utilizzo insufficiente di linee guida riconosciute e validate dalla comunita' scientifica per il trattamento; nell'approccio monodisciplinare; nell'assenza di supporto psicologico e nella mancata integrazione tra strutture sanitarie e territorio".
Gli esperti hanno sottolineato una forte disomogeneita' dell'offerta di servizi in Italia, e uno scarso coinvolgimento dei medici di Medicina generale. "Condizione che- secondo Orsetti- non agevola l'orientamento dei pazienti, ne' favorisce la creazione di percorsi di cura e assistenziali specifici". (Wel/ Dire)
|