E 24 ospedali in 5 stati UE. Borghi (Sima): Oggi lavoriamo sull'antibiotico resistenza
(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 21 giu. - La medicina antroposofica "amplia le conoscenze di quella convenzionale, ponendosi la finalita' di curare l'uomo malato, prevenire le malattie e promuovere la salute". Fondata da Rudolf Steiner negli anni '20 nella Libera Universita' di Scienza dello Spirito a Dornach (in Svizzera), in collaborazione con la dottoressa Ita Wegman e altri medici, si e' da allora notevolmente diffusa: "Conta in Europa 7.200 medici formati, piu' altri 15.000 che hanno frequentato corsi di vari livelli di formazione e 36.000 che saltuariamente prescrivono medicinali antroposofici", fa sapere alla DIRE Laura Borghi, presidente della Societa' Italiana di Medicina Antroposofica (SIMA). Si tratta di un approccio scientifico molto fertile, che "ha dato impulso anche al rinnovamento della Pedagogia (Waldorf o steineriana) e della agricoltura biodinamica". Ma, nonostante segua i dettami della medicina basata sulle evidenze, i pregiudizi che incontra non sono pochi. Perche'? "Ogni qualvolta che si lavori per cercare di apportare innovazioni e cambiamenti si possono incontrare pregiudizi e ostacoli. Questo- spiega l'esperta- succede anche quando si opera per garantire la liberta' di scelta dei pazienti e dei medici verso orientamenti terapeutici che rispettino la dignita' dell'uomo, per una medicina umana e per la pluralita' degli orientamenti di cura".
- Cos'e' la medicina antroposofica e qual e' il suo campo d'azione? "L'antroposofia inaugura un metodo conoscitivo, fondato su una propria epistemologia, che guida la ricerca delle leggi che stanno a fondamento delle manifestazioni della vita, dell'anima e dello spirito nell'uomo e nella natura. I mezzi diagnostici e terapeutici di cui dispone si collocano entro il tessuto storico e istituzionale della medicina occidentale. Alla base- continua il presidente SIMA- vi e' un'immagine integrata dell'uomo che permette di valutare gli aspetti in cui la vita umana si realizza, per la medicina, nella fisiologia, patologia e terapia. Il presupposto- racconta Borghi- e' che il mondo e l'uomo siano una realta' spirituale indagabile secondo il metodo scientifico di ricerca".
- Cosa differenzia i medici antroposofi da quelli tradizionali? "Chi orienta la propria professione in senso antroposofico si sforza di cogliere, insieme al paziente, il significato della malattia in relazione alla biografia e allo sviluppo del corpo insieme alle componenti psichica e spirituale, perche' la malattia e' sempre un evento collocato nel contesto di sviluppo sia individuale che sociale del paziente. Viene inoltre riconosciuta una corrispondenza tra uomo e natura tale da spiegare l'esistenza di un nesso tra esseri della natura e umani, che chiarisce l'azione dei farmaci sull'uomo- puntualizza l'antroposofa- avendo la stessa origine e un'evoluzione comune".
- Da chi puo' essere praticata la medicina Antroposofica? "Secondo le nostre Linee guida la pratica professionale della medicina antroposofica richiede la laurea in medicina e chirurgia o in odontoiatria, l'abilitazione all'esercizio della professione medica e l'iscrizione all'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. Percio'- fa sapere il presidente SIMA- la condotta professionale non puo' che essere adeguata alle norme del Codice di Deontologia medica (corpus di regole di autodisciplina predeterminate dalla professione) attualmente in vigore".
L'approccio medico antroposofico, "applicato nella sua completezza, richiede un lavoro multidisciplinare svolto da equipe di medici e terapeuti (psicoterapeuti, euritmisti, infermieri, massofisioterapisti, terapeuti artisti) formati in corsi di formazione specifici. I medici frequentano un corso di almeno tre anni. Ci sono 24 ospedali antroposofici, di cui 2 universitari, in 5 stati membri dell'Unione europea, 14 dei quali offrono un servizio di pronto soccorso. Nel mondo i medici antroposofi sono presenti in oltre 70 paesi- rende noto Borghi- e in migliaia praticano la loro attivita' in studi privati di medicina pratica generale e specialistica, in istituzioni cliniche e ospedaliere, case di riposo per anziani, aziende farmaceutiche, di pedagogia curativa, socioterapia, terapia artistica, euritmia terapeutica, massoterapia ecc.".
- Esistono studi, in particolare, su cui siete impegnati? "La ricerca in medicina antroposofica si avvale degli studi clinici secondo la Evidence based madicine (EBM) e di un approccio metodologico che valuta i singoli casi clinici, Cognition based medicin (CBM), e ha dei propri centri di ricerca. Tra gli studi principali, ricordo quelli volti al tema dei medicinali caratteristici di questo orientamento medico, al fine di poter raggiungere uno stato di riconoscimento giuridico e la possibilita' concreta di continuare ad averli a dispozione per i pazienti. Questo vale sia per i medicinali omeopatici che antroposofici. In particolare oggi si sta collaborando all'importante tema dell'antibiotico resistenza- fa sapere Borghi- in collegamento con le istituzioni che si occupano di salute a livello europeo. La medicina antroposofica, insieme alle altre medicine complementari- conclude il presidente SIMA- puo' portare un contributo originale per una integrazione in medicina che sia fruttuosa per la salute dell'uomo contemporaneo".
(Wel/ Dire)