(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 14 giu. - Terapie, farmaci e tanto, tanto ascolto. Perche' si guarisce nel corpo prima di tutto con la testa. E' un approccio multidisciplinare quello che consente il recupero dei calciatori da un infortunio, piu' o meno grave, ma a poco servirebbe una cura senza la giusta attenzione all'aspetto mentale e al lato emotivo. Ne sono convinti i preparatori atletici che hanno animato il dibattito sul tema organizzato dall'universita' Niccolo' Cusano, grazie all'impegno della facolta' di Psicologia. Sul tavolo le esperienze e le conoscenze possedute a vario livello dagli esperti delle societa' di calcio, partendo dall'Unicusano Fondi passando per il Latina e il Frosinone per arrivare all'eccellenza di Roma e Lazio.
"La terapia convenzionale certamente funziona, ma i tempi di recupero si allungano inevitabilmente senza il supporto della psiche", spiega Sandro Corapi, mental coach. Una figura che in Italia trova difficolta' ad affermarsi e che nella maggior parte dei casi viene giudicata come superflua. Eppure la mente "conta al 100%, e' una faccia della stessa medaglia e non solo per quel che riguarda il recupero e il ritorno in campo. Pensiamo a quanto successo quest'anno in Premier League". E se il Leicester avesse vinto 'solo' per una questione di testa? "Li' e' stato fatto un miracolo grazie soprattutto alle tecniche di coaching usate dal tecnico Claudio Ranieri per costruire spirito di gruppo e armonia. Il segreto e' stato dare fiducia, il resto e' venuto da se'. E su questo in Italia siamo indietro di almeno 30 anni", conclude Corapi.
Sicuramente "lo studio e l'attenzione devono essere concentrate sui movimenti e sui gesti', soprattutto quelli inconsapevoli, con l'obiettivo di correggerli. Il tutto condito con una atmosfera positiva: bisogna sempre conservare il sorriso", spiega Alessandro Ruspantini, preparatore fisico. Infatti, "se da un infortunio si guarisce seguendo a grandi linee lo stesso protocollo medico, bisogna pero' differenziare l'approccio psicologico individualizzando in base alle caratteristiche mentali di un calciatore", fa notare Adriano Bianchini, preparatore fisico della Lazio.
"E' fondamentale dare attenzione al recupero fisico per far raggiungere migliori risultati a una squadra -sottolinea in conclusione Francesco Peluso Cassese, docente di Psicologia dello sport all'Unicusano e direttore del laboratorio Heracle- Su questo l'Unicusano si sta concentrando molto nell'analizzare le relazioni all'interno di una societa' di calcio".
(Wel/ Dire)