Mestruazioni, salto identitario e bisogno di controllo
Todaro (Isc): Gli uomini le vivono con sospetto, ma imparano dall'esperienza delle donne che hanno accanto
(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 14 giu. - Il momento dello sviluppo e' vissuto diversamente dai due sessi. "I maschi non ne parlano mentre le femmine, con l'arrivo del primo ciclo mestruale, vivono una rivoluzione simbolica: diventano donne e questo le obblighera' ad imparare a controllarsi. Al momento celebrativo per il salto identitario, fatto di feste, riti pratici, regali e segreti familiari condivisi (essendo diventate 'adulte'), corrispondono maggiori responsabilita': la possibilita' di procreare attiva diversamente tutta la famiglia, chiamata a sorvegliare la giovane". Lo spiega alla DIRE Elisabetta Todaro, psicologa, psicoterapeuta e psicosessuologa, responsabile dell'equipe di Educazione sessuale dell'Istituto di sessuologia clinica (Isc).
- Tutte le donne si chiedono se il loro ciclo mestruale sia normale, per alcune il flusso e' troppo abbondante, per altre troppo scarso. Come influenzano le mestruazioni la vita e la femminilita' della donna? "Se pensiamo al corrispettivo maschile, l'uomo ha un rapporto con il corpo molto meno riflettuto, piu' casuale e immediato- risponde la psicologa-; mentre la donna e' abituata da sempre a monitorarsi. Lo si vede dalla frequentazione ginecologica piuttosto che andrologica che avviene nella vita di una donna rispetto a quella di un uomo. La donna e' costantemente chiamata a fare attenzione ai segnali emanati dal suo corpo lungo tutto il ciclo di vita. Non parlo solo delle mestruazioni, c'e' anche l'eventuale gravidanza, l'allattamento e la menopausa", ricorda Todaro. C'e' poi la ciclicita' mensile che necessita di ulteriori attenzioni: dalle piccole perdite presenti nel momento dell'ovulazione, alle manifestazioni piu' o meno dolorose che accompagnano il ciclo. Un monitoraggio costante anche sulla quantita' del flusso: "L'abbondanza del ciclo, certamente da approfondire con accertamenti clinici, ha un significato molto forte non solo da un punto di vista biologico. Influisce sull'immagine corporea- precisa la psicoterapeuta- se un flusso scarso fa sentire alcune donne molto fortunate, in altre si innescano timori diversi, come l'essere meno fertili e piu' orientate sul versante mascolino ad esempio. Chi ha invece un flusso troppo abbondante avverte questa femminilita', o presunta fertilita', in modo invasivo, gravoso e invadente".
- Come si relazionano gli uomini alle mestruazioni? "Hanno un rapporto piuttosto sospettoso con il ciclo, ma lo stesso sentimento caratterizza anche le donne disinformate al momento della prima mestruazione. Poi nel tempo l'esperienza permette di acquisire piu' controllo".
- Cosa sanno gli uomini delle mestruazioni? "I maschi conoscono soprattutto gli aspetti stereotipati. Se si chiede a un uomo che cosa siano le mestruazioni lui tendenzialmente dira': 'È quel momento in cui la donna e' intrattabile'. Mettera' quindi in evidenza l'esperienza che ha vissuto in casa o con la fidanzata. Sottolineera' la maggiore fragilita' emotiva, l'irritabilita', la difficolta' a superare eventuali conflitti, oppure a crearne di nuovi e privi di una base concreta". In ogni caso, secondo la responsabile dell'Isc, "il modo in cui i maschi si relazionano con le mestruazioni dipendera' molto da cosa provano le sorelle, le madri o le compagne durante il ciclo: difficolta', sofferenza, malessere, dolore, depressione, oppure no? L'uomo si rifara' a queste esperienze".
- Quali sono i falsi luoghi comuni sul ciclo mestruale? "Le solite dicerie- continua la psicosessualoga- ad esempio che durante il ciclo mestruale non si possano fare determinate attivita', come il toccare le piante perche' ne causerebbe la morte. Non e' vero, anche se e' antropologicamente interessante che al ciclo mestruale vengano associati alcuni significati piuttosto che altri". Un altro falso mito da sfatare, soprattutto tra i ragazzi piu' giovani, riguarda i rapporti sessuali: "La manifestazione della mestruazione di per se' non protegge da gravidanze indesiderate o da malattie a trasmissione sessuale.
Inoltre- sottolinea Todaro- la durata del ciclo e la successiva ovulazione varia molto da donna a donna".
- Come incidono gli stati umorali sul ciclo e viceversa? "Il disturbo umorale condiziona l'immagine corporea in generale e si tratta di un discorso molto complesso. Certamente nei disturbi alimentari, in particolare l'anoressia, si verificano una serie di condotte restrittive nei confronti dell'alimentazione e delle funzioni intestinali che comportano la perdita delle mestruazioni anche per periodi molto lunghi. L'assenza del ciclo e' vissuta in modo quasi positivo in quanto corrisponde a un rifiuto della femminilita', della seduttivita' e della crescita corporea. Nel caso contrario- aggiunge l'esponente dell'Isc- entriamo nel mondo della soggettivita'. La sindrome premestruale puo' essere molto invalidante per alcune donne".
- Cos'e' la sindrome premestruale e come affrontarla? "Le donne sono soggette a variazioni di natura ormonale, che determinano le quattro diverse fasi del ciclo e ne condizionano lo stato umorale. La sindrome premestruale, da un punto di vista biologico, e' quindi causata da fattori ormonali variabili da donna a donna". Gli stili di vita incidono: "Donne con una vita particolarmente stressante e faticosa possono soffrire di piu'- chiosa l'esperta-, tuttavia molto dipende dalle singole esperienze. In alcuni casi si puo' parlare di uno stato di dolore che si percepisce al seno, gonfiore o sofferenza nella zona addominale. Puo' esserci una maggiore tendenza ad accumulare liquidi e una forte irritabilita'. Molte donne riferiscono difficolta' nell'autocontrollo. Sono comunque tutte problematiche che, qualora diventino particolarmente invalidanti, possono essere affrontate da un punto di vista clinico e farmacologico".
- Cosa accade psicologicamente alle donne che perdono le mestruazioni? "Dipende dal momento di vita in cui accade. C'e' differenza tra una donna che perde le mestruazioni in giovane eta' rispetto ad una che e' gia' in pre-menopausa. L'aspetto centrale e' quello della liberta' di poter diventare madre.
Fortunatamente oggi la gravidanza non e' piu' sentita come un dovere o come l'unica forma per esprimere la propria femminilita'- aggiunge la psicosessuologa- rimane pero' importante l'idea della liberta' di scelta e la presenza del ciclo testimonia questa possibilita' da un punto di vista biologico. Quando le mestruazioni terminano nella menopausa tale liberta' mentale si perde, sebbene si tratti di un'eta' in cui e' probabile che non si desideri una maternita'. Cio' che accade in menopausa- sottolinea la psicoterapeuta- e' la consapevolezza che si va incontro a un cambiamento che avra' delle ricadute dal punto di vista dell'immagine corporea e della seduttivita'. Gli aspetti coinvolti sono tanti: dai capelli meno lucenti, alla pelle meno luminosa e idratata, oltre alle vampate e alle variazioni umorali. Si vivono delle alterazioni a tutti i livelli della funzione femminile: la vagina risultera' meno lubrificata nel momento della ricerca di un rapporto sessuale, o meno elastica durante un rapporto sessuale. Anche nella malattia le mestruazioni sono il segnale che il corpo continua a funzionare e la loro assenza indica un sistema di allarme attivato nel corpo- conclude Todaro- dando una restituzione negativa sul senso di funzionamento fisico".
(Wel/ Dire)
|