"Violenza contro le donne e' causata da inadeguatezza degli uomini"
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 7 giu. - "Un gesto cosi' efferato e delinquenziale e' senza dubbio spinto da una violenza inaccettabile. Dietro si cela una motivazione di 'disperazione', che dimostra quanta difficolta' ci sia ad accettare che i legami non siano una realta' umana indissolubile, si possono sciogliere". Commenta cosi' Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva, l'omicidio di Sara Di Pietrantonio, la studentessa uccisa tra sabato e domenica alla Magliana, a Roma.
"Il fatto che una ragazza possa decidere di smettere di amare una persona e di farsi un'altra vita e' stato considerato un'offesa, una cosa inaccettabile, e da qui la reazione. È chiaro che il ragazzo abbia un forte disturbo mentale, cosa che comunque non lo giustifica- continua Castelbianco- ma averle dato fuoco fa capire che il raptus omicida sia stato guidato da un odio talmente distruttivo da fargli credere che bruciando la ragazza e la macchina avrebbe bruciato anche questa situazione per lui cosi' inaccettabile".
Si pensa che gli omicidi contro le donne "stiano aumentando- prosegue lo psicologo- in parte e' vero e in parte no. Venti o trent'anni fa era quasi comune che dentro casa l'uomo picchiasse la moglie. Era una violenza non letale, ma continua e molto frequente. Adesso e' ugualmente molto comune, ma si tratta piuttosto di una violenza causata dal senso di inadeguatezza di quegli uomini che considerano la donna come un qualcosa di inarrivabile e ingestibile. Non si sentono all'interno di un rapporto alla pari. Questa sensazione li porta ad avere reazioni abnormi e aggressive- ricorda lo psicoterapeuta- che vanno dalle botte all'omicidio. Sono uomini che non sanno dialogare con le persone di sesso opposto, non sanno accettare che queste non sono delle vittime predestinate, ma delle donne pensanti che rivendicano il loro diritto di vivere indipendentemente. Tale realta' li fa sentire infimi- conclude- e da qui scattano la rabbia, la violenza e l'odio".
(Wel/ Dire)