Tra le malattie mentali sono quelle con il tasso di mortalita' piu' alta
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 7 giu. - Aumentare l'accesso a informazioni accurate, sradicare miti e sostenere il cambiamento delle politiche nei confronti dei Disturbi alimentari (Da). Sono le finalita' della Sisdca (Societa' italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare) poiche' queste malattie psicologiche hanno "importanti ricadute sul piano organico e funzionale e interessano circa 70 milioni di persone nel mondo; persone che appartengono a differenti eta', generi, identita' etniche, nazionalita', strati socio-economici, competenze e capacita'".
La Sisdac sottolinea che "i disturbi alimentari hanno il tasso di mortalita' piu' alto tra tutte le malattie mentali e si manifestano con importanti conseguenze sul piano organico e del funzionamento sociale, con gravi penalizzazioni della qualita' di vita; per giunta, molto spesso, non c'e' un'efficace presa in carico da parte dei servizi sanitari nonostante la ricerca abbia dimostrato in modo sempre piu' evidente che esistono metodi in grado di offrire risultati positivi fino al pieno recupero clinicofunzionale".
Sulla scia del rivoluzionario decalogo, "Nove verita' sui disturbi alimentari", viene ora lanciato uno sforzo globale che, attraverso il World Eating Disorders Action Day (che si e' svolto il 2 giugno), richiami l'attenzione su queste malattie devastanti, ma curabili. Secondo Amy Cunningham, co-fondatrice di International Eating Disorders Action, "la prima giornata mondiale sui disturbi alimentari manda un messaggio forte ai responsabili politici di tutto il mondo sulla necessita' di un'azione, sottolineando il fatto che i disturbi alimentari non possono diventare causa di discriminazione e che, anzi, occorre diffondere la speranza per interventi di successo".
Attraverso la mobilitazione virtuale e l'attivismo specifico di ogni Paese, il World Eating Disorders Action Day ha lo scopo di far progredire la comprensione sui disturbi alimentari come malattie curabili che interessano una quota trasversale della popolazione del mondo, chiedendo ai responsabili delle politiche sanitarie piu' consapevolezza e responsabilita' nella programmazione sanitaria e l'istituzione di reti e sistemi di cura nazionali adeguati. Inoltre la giornata offrira' l'occasione per far crescere l'advocacy delle persone indebolite dalla malattia e per la creazione di nuovi partenariati tra mondo della ricerca clinica e istituzioni. Una base di opportunita' per future azioni finalizzate a cambiamenti a livello internazionale.
La Sisdca e' stata nel mondo la prima societa' scientifica nazionale dedicata ai disturbi alimentari. Per la giornata del 2 giugno si e' posta l'obiettivo di supportare i bisogni delle persone senza voce (advocacy) nei confronti dei policy maker. Le criticita' sono tante, dalla sottovalutazione culturale di queste patologie che hanno un grande impatto su comorbosita', disabilita' e mortalita', alla necessita' di incasellare queste malattie in una categoria nosologica che non e' in grado in alcun modo di descriverne la complessita' e che rende ancor piu' complicata l'organizzazione assistenziale. "Le istituzioni devono quindi considerare i disturbi alimentari come una priorita' del Servizio sanitario nazionale e devono istituire in ogni Regione una rete assistenziale sulla falsa riga di quanto gia' operativo in alcune aree del territorio nazionale in modo da arginare la grande migrazione da una Regione all'altra con spreco di risorse e ridotta efficacia al momento del rientro in un contesto non adeguatamente strutturato. Nell'ottica di una corretta informazione, poi, e' necessario tenere sempre presente che obesita' e Da condividono numerosi fattori di rischio bio-psicosociali e per questo- conclude- e' fondamentale fare squadra sia longitudinalmente (territorio, acuzie, riabilitazione), che trasversalmente (area psi-area internistica, MMG/PdLS (Medico di Medicina Generale e Pediatra di Libera Scelta), altri specialisti e professionisti sanitari)".
(Wel/ Dire)