La metodica sara' presentata a un convegno il 25 giugno a Catania
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 7 giu. - Non e' sempre facile valutare le abilita' di linguaggio dei bambini con autismo dai 3 ai 5 anni utilizzando i test standardizzati. Cosi' il reparto di neuropsichiatria infantile del Policlinico di Catania sta sviluppando da due anni un programma che utilizza la tecnologia Eye Tracker per verificare se il bambino con autismo riesce a guardare l'immagine corrispondente a una determinata indicazione verbale. A spiegarlo alla DIRE e' la responsabile del progetto Rita Barone, ricercatore, neuropsichiatra infantile e dirigente medico presso il Policlinico universitario di Catania, che partecipera' al convegno 'Autismo. Un dialogo possibile tra tecnici di diversa formazione', promosso il 25 giugno a Catania dal centro di riabilitazione Villaggio San Giuseppe, dalle 8.30 alle 18, nella Sala Riunioni in Via Mazzasette 3 ad Aci Sant'Antonio.
"Se su uno schermo di un computer sono presentate le immagini di una mano e una bocca e noi chiediamo al bambino di guardare la mano- precisa il medico- l'Eye Tracker ci dira' effettivamente se il piccolo guardera' o meno nella direzione della mano, e quindi se comprendera' o meno la parola 'mano'".
Questa nuova metodica "non permette solo una valutazione cognitiva, ma ci ha consentito di avere una misura precoce e affidabile della comprensione del linguaggio nel bambino non verbale con autismo. Noi verifichiamo l'attenzione del bambino e la sua capacita' di eseguire il compito che gli viene richiesto".
Il Policlinico Universitario di Catania ha da poco completato uno studio pilota su 40 bambini autistici. "I risultati sono ancora in fase di preparazione per una pubblicazione scientifica- fa sapere Barone- ma sicuramente possiamo dire che l'Eye Tracker e' uno strumento applicabile in bambini con autismo nella valutazione del linguaggio. È stato gia' utilizzato per la valutazione della motricita' oculare ed e' stato anche gia' applicato nell'autismo in ambiti relativi allo sguardo preferenziale. Infatti, alcuni studi hanno dimostrato che nei soggetti autistici c'e' spesso un evitamento del contatto oculare e una preferenza per la regione della bocca. Noi pensiamo- continua la responsabile- che l'Eye Tracker possa essere impiegato per monitorare gli effetti nella terapia del bambino molto piccolo in termini di miglioramento dell'attenzione condivisa, del vocabolario e del linguaggio verbale. Ci offre dei dati quantitativi oggettivabili- conclude- sull'andamento terapeutico di un bambino sottoposto a un determinato training per l'avanzamento di suddette capacita'".
Il convegno di Catania sull'autismo ha ricevuto il patrocinio della Societa' italiana di psicoterapia psicoanalitica (Sipp), dell'Associazione siciliana per lo studio dell'infanzia e dell'adolescenza - psicoanalisi e psicoterapia a Catania (Assia), del Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua (FonARCom) e dell'Associazione italiana di riabilitazione sanitaria (Airs).
(Wel/ Dire)