(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 7 giu. - "C'e' un forte legame tra l'esposizione agli eventi traumatici e gli effetti negativi sulla salute". Lo racconta in una videointervista alla DIRE Paula Schnurr, esperta in Ptsd (Disturbo post-traumatico da stress) e research professor di Psichiatria nella Scuola di Medicina di Geisel (Dartmouth - Stati Uniti).
"È importante capire che questa relazione e' determinata dal modo in cui ognuno reagisce al trauma, perche' ogni persona lo fa in modo diverso. Alcuni sviluppano Ptsd- afferma l'esperta- altri depressione e altri ancora all'inizio sono sconvolti, ma dopo poco ritornano a star bene. Le ricerche tendono, infatti, a dimostrare che non e' tanto il fatto di essere traumatizzati, ma il modo in cui reagiamo al trauma che fa la differenza". Quindi, "quando si e' traumatizzati e si sviluppano reazioni negative come il Ptsd o la depressione- spiega la professoressa- e' probabile che avremo anche effetti negativi sulla salute fisica".
- Cosa succede se questi disturbi non si trattano presto? "Non esistono ragioni per non trattare presto il disturbo, perche' se una persona lo sviluppa vuol dire che non e' riuscita a riprendersi da sola. Pensiamo quindi che possa essere utile trattare presto il Ptsd o altre reazioni traumatiche. Se interveniamo precocemente- risponde Schnurr- non solo le chances di guarigione di Ptsd cronici saranno superiori, ma restituiremo prima il benessere alla persona". La studiosa poi avvisa: "Non chiamiamo Ptsd ogni reazione al trauma, il disturbo riguarda solo quelle persone che, successivamente a una diagnosi, evidenziano una reazione al trauma molto forte e prolungata nel tempo. Per questo motivo lo definiamo disturbo- ricorda la professoressa- e pensiamo che il trattamento possa fare la differenza".
- Esistono delle differenze nel trattamento del Ptsd di bambini e adulti? "Non sono un'esperta di trattamenti sui bambini, tuttavia molte tecniche usate con gli adulti funzionano con i bambini ma devono essere adattate all'eta' evolutiva", afferma l'esperta.
- Trauma e psicopatologia. Alcune ricerche sul cancro dimostrano che a volte la causa e' in un trauma del passato? "Il Ptsd puo' essere causato da una varieta' di eventi che accadono direttamente al soggetto oppure indirettamente in quanto testimone. Una malattia grave, per quanto dolorosa sia, non e' propriamente un evento che causa il Ptsd. Le ricerche dimostrano che in occasione di una prima diagnosi di carcinoma al seno cio' che accade generalmente e primariamente non e' un Disturbo post-traumatico da stress".
Schnurr chiarisce il suo pensiero: "Quando il Ptsd si verifica in corrispondenza di una diagnosi di tumore, di solito riguarda o persone che hanno avuto un trauma o che hanno gia' avuto un Ptsd in passato. Tuttavia, quando c'e' una recidiva del carcinoma e' diverso- approfondisce Schnurr- in quel caso le persone possono sviluppare un Ptsd". In sintesi, "il numero di soggetti che hanno manifestato Ptsd in corrispondenza di una recidiva di cancro e' limitato, ma di solito questo e' il caso tipico".
- Secondo lei quali sono oggi le priorita' quando parliamo di trauma? "La cosa piu' importante e' aumentare gli sforzi per identificare il Ptsd in tutto il mondo. Il riconoscimento del Ptsd e' aumentato sostanzialmente negli Stati Uniti dopo una serie di eventi, come l'11 Settembre, la guerra in Iraq, in Afghanistan e l'uragano Katrina- ricorda l'esperta-. Inoltre, abbiamo avuto numerosi accadimenti in tutto il pianeta, dagli tsunami nel lontano Oriente agli attacchi terroristici in Europa. Nonostante tutto, non e' stato uniforme il modo in cui il riconoscimento si e' potenziato nel mondo, poiche' non tutte le culture e non tutti i paesi lo riconoscono piu' facilmente e ne inseriscono il procedimento diagnostico all'interno del loro sistema sanitario. La cosa piu' importante- ripete- e' estenderne la consapevolezza e aumentarne la comprensione".
- Cos'e' un trauma? "Non tutto e' un trauma- sottolinea Schnurr- non tutte le angosce sono un trauma. Noi parliamo di trauma quando una vicenda che la persona ha vissuto o di cui e' stata testimone ha messo in pericolo la sua o altrui vita. Ad esempio- spiega- se il marito o il figlio sono investiti da una macchina, o se si perde la persona amata a causa di un suicidio. È cruciale quindi che si verifichi un evento che minacci la vita- ripete- o un serio infortunio. Parliamo di situazioni diverse dallo stress quotidiano, che in genere non causa Ptsd. La morte naturale di una persona che si ama non causa Ptsd. Quando parliamo di Ptsd- chiosa Schnurr- parliamo di specifici fattori di stress".
- Si puo' superare il trauma? "Pensiamo a come la specie umana si sia evoluta- ricorda la professoressa- siamo stati fisiologicamente creati per tollerare lo stress. Abbiamo una capacita' naturale di resilienza che puo' aiutarci ad affrontare gli eventi catastrofici. Molte persone si riprendono autonomamente anche da eventi orribili. Il Ptsd e' causato dal fallimento dei processi naturali- puntualizza l'esperta- e per processi naturali intendo dire quello che facciamo ogni giorno per gestire lo stress. Il nostro trattamento ha quindi senso- conclude- quando un individuo non e' in grado di riprendersi da solo", perche' non riesce ad attivare le proprie capacita' di resilienza e i mezzi forniti dalla cultura di appartenenza.
Guarda qui la video intervista (Wel/ Dire)