Scarcella: In Scuole di medicina e psicologia si dà poco spazio a Jung
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 26 gen. - L'approccio di Jung sbarca negli Stati Uniti negli anni che precedono la seconda guerra mondiale. Il pericolo nazista mise in fuga la prima generazione degli analisti junghiani, e da questa emigrazione si espanse e si sviluppò il pensiero del medico svizzero, dando vita a scuole, istituti e società di psicologia analitica. 'Oggi più che mai Jung è attuale, perché punta a cercare la motivazione e il significato dei sintomi dolorosi. Solo una piena comprensione degli stessi ci permetterà di entrare in una dimensione diversa e più profonda della nostra esistenza. La difficoltà di noi esseri umani è capire chi siamo, cosa facciamo, dove andiamo e quale strada dobbiamo percorrere nella nostra vita'. La pensa così Erminia Sciumbata Scarcella, psichiatra, psicoanalista e presidente della Jung Society of Washington (JSW), interpellata dalla DIRE sull'attualità del pensiero di Jung a più di un secolo di distanza.
- Com'è nata la Jung Society of Washington? 'Nacque circa 50 anni fa a Washington DC come 'Jung group'- ricorda la psichiatra- poi nel 2007 è diventata un'organizzazione no-profit con il nome di 'Jung Society of Washington'. Tuttavia, la sua esistenza è molto più antica, tanto che la società (Incorporated) risale al 1965, ma già da tempo raccoglieva un gruppo di 'Friends of Jung'. La JSW promuove letture, workshops, corsi, studi sui lavori di Jung e serate evento. Abbiamo anche promosso due simposi sul 'RED BOOK' (Il Libro Rosso) e sul tema 'JUNG and AGING' (Jung e la vecchiaia) nella famosa biblioteca 'Librery of Congress' (LoC), dove probabilmente svolgeremo un nuovo convegno sul tema 'JUNG and ILLNESS' (Jung e la malattia)'.
- Esiste un movimento junghiano negli Stati Uniti? 'Ci sono tante associazioni, società ed istituti di psicologia analitica a San Francisco, Seattle, San Diego, Huston, Los Angels, Chicago, Boston, New York, Philadelphia- risponde Sciumbata Scarcella- poi c'è la Inter-Regional Society of Jungian Analytis. Non dimentichiamo l'Università Pacifica a Santa Barbara (California). Qui a Washington DC collaboriamo continuamente anche con un'associazione di soli analisti: la Jungian Analysts of Washington Association (JAWA)'.
- Su cosa state lavorando e quali sono le difficoltà che incontrate? 'Le principali difficoltà che si incontrano sono di tipo economico, come e' tipico per tutte le organizzazioni no-profit. Per questo motivo siamo molto impegnati nel raccogliere quegli aiuti finanziari che ci consentano sia di svolgere le nostre attività, che di aiutare le persone desiderose di apprendere la teoria analitica Junghiana. Inoltre, si lavora tutto l'anno nell'organizzazione di letture, workshops e incontri con professionisti Junghiani e non, nazionali e internazionali, interessati ad approfondire la loro conoscenza della psicologia analitica di Jung'.
- È possibile rendere il pensiero junghiano una filosofia di vita? Esiste questa possibilità negli Usa? 'Si, il pensiero junghiano è una filosofia di vita perché cerca il significato di ciò che ci accade- risponde il medico- comprendere il senso della vita è un obiettivo che dovrebbe sempre essere presente nel nostro percorso esistenziale. Lo sviluppo del potenziale umano- continua Sciumbata Scarcella- spesso può essere deviato, distorto o bloccato da esperienze dolorose o da insulti ricevuti. Per sostenerlo è necessario chiedersi 'chi siamo, cosa facciamo, dove andiamo, da dove veniamo, qual è lo scopo della nostra vita personale e della nostra vita in rapporto al mondo esterno.
Incontrare il significato della propria esistenza personale e collettiva- spiega il presidente della JSW- aiuta a liberarci dalle ferite di una volta, entrando in un percorso che ci mette più facilmente in contatto con il mondo della nostra vita interiore e con il mondo fuori di noi, della vita esteriore.
Questa interazione ci permette di comunicare con le altre persone in modo più armonioso- continua la psicoanalista- perché, indubbiamente, la conoscenza profonda di se stessi rinforza il rispetto reciproco'.
- Potrebbe raccontarci cosa l'ha condotta negli Stati Uniti e com'è stato il suo avvicinamento a Jung? 'Sono nata a Roma, dove mi sono laureata in Medicina e specializzata in Neurologia e Psichiatria all'Università La Sapienza. Successivamente ho lavorato all'ospedale Santa Maria delle Pietà a Monte Mario- racconta Sciumbata Scarcella- un buon nosocomio che mi ha premesso di imparare molto, soprattutto parlando a lungo con i degenti (che erano degenti a vita). A Roma ho poi iniziato gli studi Junghiani seguendo un percorso sia didattico, con ottimi psicoanalisti romani, che analitico-individuale. Ho conosciuto mio marito, medico, e con lui sono venuta negli Stati Uniti nel 1977, dove la mia vita ha cambiato percorso: da italiana a americana, un'esperienza bella e piena di vitalità. A Washington DC ho ricominciato da capo la professione medica, come tutti i medici esteri che vogliono lavorare negli Usa. Ho lavorato in tre ospedali diversi arricchendo la mia esperienza professionale e da più di 20 anni sono la presidente della società Junghiana'. - Ha un tema di lavoro/studio che sta prediligendo? 'Io sono un medico e quindi il mio lavoro è clinico- precisa Scarcella- mi dedico ai mie pazienti e non sono una ricercatrice, però mi occupo di molte altre organizzazioni professionali e umanitarie (incluso il Rotary). Adesso stiamo cercando di espandere la nostra Jung Society of Washington e quindi- aggiunge- sono focalizzata su quest'obbiettivo'.
- Com'é interpretato e quanto é popolare l'approccio analitico Junghiano nei due paesi? Ci sono delle differenze sostanziali? Se sí, quali? 'Jung è molto popolare ovunque, soprattutto tra i non professionisti. Per coloro che veramente comprendono Freud e Jung- ricorda l'esperta- è facile cogliere la profondità del pensiero psicologico e analitico di entrambi i due grandi padri della psichiatria moderna. Purtroppo, esiste ancora una separazione tra il pensiero analitico di Freud e quello di Jung. Siamo lontani dall'accettazione reciproca dei due grandi psicoanalisti. Pochi riescono ad integrare le informazioni di entrambi senza l'esclusione dell'uno verso l'altro. Chiaramente ci vuole molta maturità- afferma Sciumbata Scarcella- per integrare le due scuole di pensiero, che rappresentano un grande valore per la comprensione dell'essere umano. Basti pensare che prima di Freud e Jung, gli elementi psichici del comportamento umano [da quello maturo fino all'estremo, quello 'assurdo'] venivano descritti e spiegati (attraverso dei tentativi) dal teatro, dalla letteratura, dalla filosofia, dalle fiabe, dai miti, dalla religione e dalla strada, con frasi a volte volgari e descrizioni sacre. Un esempio sono quelle che si ritrovano nel vecchio Testamento, dove vengono continuamente riportati i comportamenti umani da lodare e/o da castigare, che in chiave psicologica sono comportamenti esternalizzati derivanti da materiale psichico interno, e quindi non verbalizzato ma agito'. Ancora adesso, secondo il presidente della JSW, 'le scuole di medicina e di psicologia danno pochissimo spazio a Jung, facendolo rimanere marginale o relegandolo addirittura nel buio della conoscenza medica. Conosco psichiatri italiani e americani che non conoscono Jung, e se non lo conoscono non lo insegneranno mai- sottolinea il medico- questo per dire che in psichiatria, a volte, la conoscenza di Jung è limitata al solo nome'. La psicoanalista prosegue: 'Spesso Jung è accusato di essere esoterico e non scientifico, ma non è così'.
Sulla popolarità dell'approccio Junghiano, la psichiatra conclude: 'E' difficile misurarne la popolarità, però voglio ricordare che la famosa rivista statunitense TIME magazine dedica ogni anno un numero monotematico a un servizio speciale, e nel 2013 il tema fu: 'Le 100 idee che hanno cambiato il mondo nei millenni della vita umana'. In questo numero, tra le 100 idee ve ne erano due che riguardavano Freud e il suo modo di pensare a come la mente lavora, e Jung e il suo inconscio collettivo.
Voglio concludere allora con una nota positiva e ottimistica che ci permette, come dice Jung, di sperare che le vere idee non verranno mai soffocate perché la verità emerge in un modo o nell'altro! La verità è leggera per cui sale e diventa visibile a tutti'.
(Wel/ Dire)