(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 19 gen. - La permanenza eccessiva di giovani e giovanissimi davanti a pc, smartphone e consolle digitali può avere conseguenze sullo sviluppo e sul sano funzionamento del corpo, intervenendo negativamente su vista, postura, obesità, ma anche sulla sfera cognitiva e comportamentale. Per contrastare questo fenomeno, dalla collaborazione tra il Policlinico 'A. Gemelli' e la Facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università Cattolica, nasce a Roma il 'Centro Pediatrico interdipartimentale per la psicopatologia da web', il nuovo polo multidisciplinare dedicato alla presa in carico di bambini e adolescenti con dipendenza patologica da web, psicopatologie legate al cyberbullismo o che presentino i sintomi della sindrome da ritiro sociale. E' stato presentato ieri, 18 gennaio, presso il Centro Congressi Europa, alla presenza, tra gli altri, di Federico Tonioni, Istituto di Psichiatria dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e responsabile dell'Area delle Dipendenze da Sostanze e delle Dipendenze Comportamentali della Fondazione Policlinico Universitario 'A.
Gemelli'; Pietro Ferrara, Istituto di Clinica pediatrica della Cattolica e referente nazionale per maltrattamento e abusi della Società italiana di Pediatria; Eugenio Mercuri, direttore dell'Istituto di Psichiatria e direttore dell'Uoc di Neuropsichiatria infantile del Gemelli.
"Il Centro- ha spiegato Tonioni- il primo in Italia che integra discipline diverse nello stesso percorso clinico, nasce dalla collaborazione tra l'Area Neuroscienze e l'Area Pediatrica del Policlinico 'A. Gemelli' per la presa incarico di un numero crescente di patologie legate alla grande diffusione di internet e delle applicazioni digitali. Per i bambini e gli adolescenti, infatti, un uso disfunzionale del tempo passato online può innescare distorsioni nei processi di costruzione dell'identità e dell'immagine personale correlate a nuovi fenomeni dissociativi, portando così alla dipendenza patologica e a segnali crescenti di ritiro sociale". Allo stesso modo, ha proseguito l'esperto, le trasformazioni neurocognitive "conseguenti a un modo diverso di interagire con la realtà- ha sottolineato- aprono dinamiche nuove nella clinica e nella riabilitazione dei disturbi dell'apprendimento e di quelli legati all'area neurologica".
Il Centro, di imminente apertura, nello specifico comprende: un Ambulatorio per la dipendenza da internet e cura-prevenzione cyberbullismo, che si occupa di attività clinica ambulatoriale con adolescenti che presentano ritiro sociale, dipendenza da internet e psicopatologie legate al fenomeno del cyberbullismo; Gruppi di riabilitazione e di sostegno, che accolgono pazienti e genitori inviati dall'Ambulatorio; un Ambulatorio di pediatria; un Ambulatorio di Neuropsichiatria infantile. Afferiranno al centro 1 psicologo che si occupa del ricevimento dei pazienti, 2 psicologi che conducono i Gruppi di riabilitazione e sostegno, 3 psicoterapeuti che si occupano dei colloqui individuali, medici specialisti in formazione di riferimento.
"La pediatria sta cambiando radicalmente- ha detto il professor Ferrara- e deve sempre più occuparsi di problematiche una volta sconosciute, ma che sempre più hanno risvolti sociali e comportamentali. In particolare, la volontaria reclusione di bambini e adolescenti di oggi che, come avverte l'Accademia Americana di Pediatria, trascorrono in media circa 7 ore al giorno davanti a tv, computer, cellulari e altri dispositivi elettronici, a dispetto delle 2-3 ore giornaliere consigliate.
Dati simili- ha proseguito- sono emersi anche in Italia da recenti indagini sulle abitudini di bambini e adolescenti: la facile accessibilità, il superamento dei normali vincoli spazio-temporali e l'anonimato tipici del mondo digitale, infatti, rappresentano un'alternativa allettante alla realtà, offrendo esperienze sensoriali e relazionali nuove".
"Per il modo in cui è stato ideato- ha aggiunto il professor Mercuri- il centro rappresenterà un'esperienza pilota in grado di affrontare il problema delle dipendenze da rete a 360 gradi, riuscendo a coprire non solo gli elementi psicologici legati alla dipendenza, ma anche le ripercussioni a livello fisico e cognitivo. Per la prima volta, quindi, si offrirà una presa in carico completa aiutando i ragazzi e le loro famiglie- ha concluso- nell'affrontare tutte queste problematiche".
(Wel/ Dire)