Il pedagogista: Potenziare le risorse della persona con l'ascolto
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 19 gen. - In Campania - regione in cui la provincia di Napoli presenta il più basso tasso di suicidi anche in Italia - esiste una cittadina con dati in controtendenza: "In provincia di Avellino assistiamo in media, dal 2009 al 2014, a un suicidio ogni 11 giorni. Nel 2014 sono stati 42 i casi di morte volontaria, a cui vanno aggiunti i 40 del 2015". Lo scrive nel suo ultimo libro, 'Sucidi. Viaggio in Irpinia' (edito da Mephite), Gerardo Pistillo, pedagogista clinico e direttore regionale dell'Anpec (Associazione nazionale pedagogisti clinici) in Campania.
"Le persone non hanno una grande possibilità di parlare di sé e di narrare i propri vissuti di sofferenza. Mancano dei punti di ascolto sul territorio- denuncia lo scrittore- che consentano di intercettare e prevenire il disagio. Questa è la piaga più grande dell'epoca che viviamo".
- Qual è l'obiettivo della pedagogia clinica? "Aiutare la persona in stato di disagio a trovare in sé le risorse necessarie in vista di un cambiamento radicale della propria esistenza".
Nel suo libro 'Il corpo in pedagogia clinica. Ri-flessioni per essere in Forma' (Edizioni Magi, 2012) - con la prefazione del professore Guido Pesci, presidente Anpec - Pistillo mette in evidenza come "l'aiuto alla persona si concretizzi attraverso un approccio educativo, clinico e maieutico volto a promuovere uno scavo interiore, un lavoro archeologico e autobiografico utile al recupero di potenzialità nascoste, abilità e disponibilità (Pad)".
La pedagogia clinica, "scienza educativa con un suo patrimonio epistemologico e un ventaglio di metodi esclusivi, visualizza l'essere umano come 'persona' e non come 'paziente'. Il pedagogista clinico, pertanto, non cura e non riabilita, non punta alla riduzione della malattia- afferma Pistillo- ma, attraverso un'azione educativa e maieutica, promuove il recupero delle risorse inattive della persona in difficoltà".
- Cosa significa approccio olistico? "La pedagogia clinica interviene in aiuto alla persona tenendo conto della sua globalità psicofisica e della possibilità di entrare in contatto e dialogare con essa in modalità silenti. Nel libro si parla infatti di metodi dialogico-corporei che valorizzano il silenzio, l'ascolto e i messaggi corporei e non verbali quali strumenti maieutici e di aiuto essenziali in vista di una sollecitazione al rilassamento e alla riflessione su di sé. Tali metodi sono il Body Work, il Touch Ball, il Trust System e il Discovery Project".
- Cosa significa disagio esistenziale? "È una condizione di malessere diffuso in cui non necessariamente è implicita la presenza di una malattia conclamata. L'azione pedagogica è sempre preventiva- spiega l'esperto- ed è volta a ridurre, oltreché situazioni specifiche di difficoltà, condizioni di malessere generalizzato e diffuso".
- Come educare la persona a ritrovare le sue potenzialità? "Il termine 'educazione' deriva da ex-ducere, 'trar fuori', 'far emergere'. Il senso dell'approccio maieutico è appunto questo: aiutare la persona a ri-scoprire e ad estrinsecare le sue potenzialità latenti. Tutti i metodi della pedagogia clinica, in questa senso, hanno come scopo l'innalzamento del livello di consapevolezza della persona rispetto ai suoi vissuti autobiografici e di padronanza nel 'ricollocarsi' dalla 'periferia' al 'centro' della propria esistenza. Alla luce di tutto ciò credo di poter lanciare l'idea di una pedagogia clinica come pedagogia 'nomade' e 'animante' che, attraverso l'ascolto silenzioso dei segnali verbali e non verbali e il dosaggio misurato di sollecitazioni verbali e non verbali, consente alla persona di varcare la soglia di sé e di sentirsi 'in forma'. Permette di riconferire senso ai propri vissuti - soprattutto a quelli di sofferenza - e di recuperare così una 'quota d'anima'".
- Come si strutturano gli interventi? "Nel corso degli interventi pedagogico clinici si parte da cinque incontri di analisi del disagio, poi segue un percorso di aiuto dalla durata variabile. La pedagogia clinica- conclude l'autore- rivolge la propria azione a persone di tutte le età, alla coppia e al gruppo".
(Wel/ Dire)