(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 16 feb. - Pulizia del viso, massaggio alle mani, taglio nuovo di capelli, tintura, piega, ombretto e smalti coloratià Il versante ampio della parola "cura" attraversa un vasto campo, dalla salute vera e propria all'avere riguardo verso se' stessi. E se e' vero che un viso acqua e sapone avra' sempre il suo fascino, e' altrettanto vero che un trucco ben fatto resta comunque una formidabile arma di seduzione. Perche' la "bellezza" non e' solo rincorsa verso un'inarrivabile perfezione estetica, ma e' anche gioco, crea relazioni, aumenta l'autostima e il buonumore, semplicemente, aiuta a piacersi di piu'.
È quello che ci ricordano le storie raccolte da Redattore sociale: dai ciechi che imparano i segreti del make up, alla riflessione sugli aspetti umani, primo fra tutti l'estetica, della condizione di "senza tetto"; dal tutorial di trucco di Reshma, ragazza indiana sfigurata dall'acido a quello di Lucy, vlogger cieca che spiega: "Farmi carina mi fa sentire meglio". Non mancano i "trucchi" che le detenute di Rebibbia propongono per sopravvivere alla detenzione e un 'centro estetico' nato in una casa di riposo, dove alcune "volontarie della bellezza" si prendono cura di anziani soli e malati, prestando loro cure estetiche "un modo per ridare un po' di autostima e strappare loro un sorriso".
LA CURA DI SÉ - La maggior parte delle donne non vedenti tende spesso a rinunciare alla cura del viso, ma, seppur non facile, imparare il make up non e' impossibile. A Torino, ad esempio,e' partito un corso di make up dedicato in primis a non vedenti e ipovedenti. Si chiama semplicemente "La cura di se'" e a volerlo, nel settembre del 2014, fu la vicepresidente della sezione sabauda dell'Uici (Unione italiana ciechi), Titti Panzarea.
Quest'anno durante le lezioni si parlera' di cura a tutto tondo e potranno partecipare anche "uomini e vedenti".
TRA PELLE E CUORE - Da 16 anni, una volta alla settimana, un gruppo di volontarie dell'Auser di Bologna presta cure estetiche alle signore ospiti dell'Asp Giovanni XXIII. Il progetto si chiama "Tra pelle e cuore" e nasce nel 1999, da allora, una volta alla settimana, le volontarie della bellezza si prendono cura di anziani soli o malati di demenza o Alzheimer, prestando loro cure estetiche. Le sedute sono anche un'occasione per trascorrere alcune ore insieme ai pazienti chiacchierando, aiutandoli a prendersi cura del proprio aspetto, a recuperare il senso di se' e del valore della propria persona "ridiamo loro un po' di autostima e anche gli uomini ci chiedono di farli belli".
BELLE FUORI E "DENTRO": TRUCCHI PER SOPRAVVIVERE AL CARCERE - La vita in carcere e' difficile e rendere meno duro il regime della detenzione, raggiungendo un grado di quotidiana 'normalita'", e' determinante per la sopravvivenza. La pensano cosi' le detenute di Rebibbia che in un libro hanno raccontato la propria storia e confidato il proprio rimedio "per sopperire a cio' che il carcere non contempla, ma che sovente determina il proprio sentirsi donna".
I TUTORIAL DI TRUCCO DI LUCY E RESHMA - Inglese, 19 anni, Lucy nel 2013 ha perso la vista. Grazie all'aiuto della sorella ha imparato a truccarsi completamente da sola, e oggi e' una delle beauty guru piu' seguite su Youtube: "ma che fatica mettersi il rossetto!". Diversa e' la storia di Reshma, diciottenne indiana, freschissima vlogger di successo, capelli lunghi castani e sorriso aperto, e' stata sfigurata con l'acido nel 2014. Sul canale Youtube di Make love not scars ha dato il via a tutorial di trucco, 'Beauty tips by Reshma', il suo volto e' sfigurato, ma alle ragazze insegna a mettersi il rossetto e l'eyeliner.
LA BELLEZZA ABITA ANCHE DOVE NON C'È UNA CASA - Barba e capelli, rasatura e tintura, taglio e piega, la bellezza incontra il mondo della strada e dell'emarginazione mostrandosi sui volti delle persone senza dimora. Ce lo confermano le testimonianze raccolte nel cortometraggio di strada "Il barbiere oggi e' tutto", realizzato dal laboratorio video di Binario 95 della rivista Shaker di Roma, opera, finalista nell'edizione 2014 del Premio L'anello debole (sezione, Cortometraggi della realta') e il progetto "Lava Mae" che in una citta' californiana, trasforma bus comunali dismessi in docce mobili per i senzatetto.
(Wel/ Dire)