(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 16 feb. - "L'educazione alla legalita' democratica e alla giustizia sociale non deve essere percepita come spazio di apprendimento controllato dallo Stato ed espressione della sua autorita', ma come luogo in cui esprimersi in liberta' per costruire il benessere collettivo. La legalita' non deve essere vista come un fine, e' uno strumento attraverso il quale praticare la giustizia e perseguire il bene comune". Franca Falduto, responsabile regionale delle Consulte provinciali studentesche della Calabria, introduce cosi' alla DIRE la nuova svolta alla cultura della legalita' e della corresponsabilita' promossa dall'Ufficio scolastico regionale (Usr) della Calabria: l'istituzione, su richieste del Consiglio superiore della Magistratura (rivolta a tutte le regioni d'Italia), del Tavolo regionale sulla Legalita', presieduto in Calabria dal direttore generale dell'Usr Diego Bouche', e composto anche dai cinque presidenti delle consulte studentesche oltre che da autorita' provenienti dal mondo istituzionale e accademico.
"La particolarita' del nostro Tavolo regionale sulla Legalita'- spiega Falduto- sta proprio nell'aver voluto concretizzare quel protagonismo studentesco tanto auspicato nella carta d'intenti attraverso la presenza istituzionale dei rappresentanti degli studenti su un piano paritario a quello delle altre autorita' componenti il tavolo". Lo scopo del tavolo e' "fornire contributi e riflessioni sul documento di indirizzo per lo sviluppo della cultura della legalita' e della corresponsabilita' del Miur, alla base dei lavori del neo costituito tavolo di lavoro; nonche' favorire iniziative coerenti con gli stessi obiettivi della Carta d'intenti e, quindi, potenziare la governance regionale sull'Educazione alla legalita'- chiarisce la docente- supportando le reti di scuole nella realizzazione di iniziative in ordine alle tematiche illustrate".
Benche' le scuole siano "fucine di interessanti progetti- precisa Falduto- oggi, nel quadro delle contingenze attuali, devono assumere il compito di incarnare un obiettivo di Legalita' che e' il fondamento stesso di ogni azione pedagogica. In quanto comunita' educanti, infatti, spetta alle scuole il compito di preparare adeguatamente i futuri cittadini, partecipando a un progetto sociale che si basa sui principi della democrazia partecipata e reale".
Rosa De Pasquale, capo dipartimento all'Istruzione, che ha partecipato alla presentazione del tavolo, ha affermato: "Non vi sara' cambiamento possibile se non saremo capaci di testimoniare nelle nuove generazioni il senso diretto e personale della responsabilita' e se non saremo capaci di far nascere in loro quel desiderio autentico di legalita', salvaguardia di giustizia, equita' e democrazia, che e' sano equilibrio di diritti e doveri- ricorda Falduto- che e' radice del rispetto dell'Altro come di se', e dell'ambiente circostante che e' spazio di comunita'. Dal progetto della legalita' democratica nascera' quel mondo migliore che e' compito dei giovani costruire e dovere degli adulti garantire per il benessere comune".
In tal modo, all'esperienza acquisita in passato sulla scorta delle sollecitazioni delle Linee guida del 2007, si "aggiungera' il frutto di nuove attivita' di rete configurate a partire da un coinvolgimento progettuale oltre che esecutivo degli studenti.
Correlativamente, si indurranno gli studenti, con le dovute differenze derivanti dall'eta' anagrafica, a esplorare il territorio circostante, valutare la reale presenza degli altri attori sociali, stimolare la partecipazione della popolazione residente e acquisire progressivamente un senso critico sociale sostenuto dallo studio e dalla prassi. E poiche' si tratta di un mondo essenzialmente giovanile, ancorche' largamente frequentato da adulti- precisa la responsabile delle Consulte provinciali studentesche calabresi-, questo documento si rivolge principalmente agli studenti e, muovendo da loro coinvolgimento, si allarga a ricomprendere gli adulti che a vario titolo lavorano nel mondo della scuola".
Per tale ragione, continua, "scopo principale sara' quello di fornire indicazioni utili a mettere tutti gli studenti al centro del processo di apprendimento, cosi' che dalla loro diretta partecipazione possano scaturire azioni, iniziative, prassi di legalita' concreta che stimolino la formazione di comunita' coese, solidali e autonomamente responsabili- conclude- per rendere le scuole effettivo centro motore della societa': una comunita' educante guidata dal senso di corresponsabilita'".
(Wel/ Dire)