Nucci: Nasciamo tutti bisessuali. Totale ignoranza su psiche umana
(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 9 feb. - Le paure dell'amore sono sempre le stesse per tutti: l'essere abbandonati, rifiutati, traditi, non visti o non capiti. Le sviluppiamo nell'infanzia e ce le portiamo dietro tutta la vita per poi ributtarle nelle nostre relazioni. Ne parla alla DIRE Flaminia Nucci, psicoanalista ad orientamento junghiano e autrice di numerosi saggi tra cui 'L'amore che non osa dire il suo nome.
Psicologia dell'omosessualita' maschile e femminile' (Edizione Magi). È un amore illegale quello omosessuale? "Se l'amore omosessuale rimane clandestino per la legge rimane clandestino anche per il cuore. Pertanto- commenta l'autrice- se non hanno diritto di amarsi nella realta' e' come se non esistessero". Eppure sono tanti: "L'omosessualita' esiste in natura, non e' una malattia e corrisponde al 10% della popolazione".
- Come funziona la psiche umana? "C'e' una totale disconoscenza e malafede sull'argomento. Noi nasciamo bisessuali e abbiamo una predisposizioni ad amare persone di entrambi i sessi. L'orientamento sessuale si definisce successivamente, a volte anche nella vita adulta, quando questa bisessualita' si traduce in una scelta di orientamento omosessuale o eterosessuale in base ad aspetti costituzionali o culturali. È interessante notare- precisa la psicanalista- che nei paesi dove l'omosessualita' non e' ghettizzata ci sono piu' omosessuali.
Quindi tante persone rinunciano alla loro componente omoerotica per cultura".
La sessualita' umana potrebbe essere disegnata su una linea che "vede ai due estremi l'eterosessualita' e l'omosessualita'. La maggior parte delle persone sono al centro e hanno un orientamento sessuale prevalente, mentre l'altro e' inconscio ed emerge nei sogni. Ogni etero ha in se' una componente omoerotica che spesso rimane inconscia o a volte viene a galla e porta a vivere delle esperienze. Secondo la scala Kinsey- ricorda Nucci- il 37% degli uomini e il 13% delle donne ha avuto degli agiti omoerotici, perche' in realta' non siamo definiti nettamente". - Esiste la famiglia in natura? "Il concetto di famiglia naturale non esiste, perche' la famiglia e' un'invenzione culturale come lo e' il matrimonio e ogni cultura la sviluppa in modo diverso. In natura esiste la procreazione e l'accudimento della prole, ma e' la cultura a determinare i tabu' in base ai quali i comportamenti si definiscono normali o meno. Sta quindi all'uomo consentire culturalmente l'unione omosessuale".
- Che cos'e' l'unione omosessuale? "E' l'incontro uomo-uomo e donna-donna, e consente un rispecchiamento molto profondo per il fatto di appartenere allo stesso genere, consentendo uno scambio della parte maschile e femminile all'interno della stessa personalita'. Psicologicamente- spiega Nucci- abbiamo sempre una controparte. Ognuno di noi a livello d'anima e di psiche ha il femminile e il maschile. La parte maschile della femminilita' e' rappresentata nei sogni dalle figure femminili. È un mix irripetibile e unico per ogni individuo". Per le antiche culture shamaniche degli indiani d'America esistevano quattro generi, quattro dimensioni psichiche: il maschile, il femminile, il maschile con un'anima femminile e il femminile con un'anima maschile. "Quindi in un incontro omosessuale si e' sempre in quattro, proprio come in una coppia etero. Inoltre, nella coppia omosessuale i ruoli sono piu' sfumati e certe comunioni sono piu' profonde. Forse le difficolta' che emergono - e che riguardano anche le coppie di trentenni etero - e' il confronto tra i due, se uno ha piu' successo".
- L'amore e' un fatto culturale? "Si', tanto che possiamo dire che l'omosessualita' e' semmai contro una parte della cultura, quella giudaica, ma non contro natura. Purtroppo in Italia si e' deciso di considerare solo le basi giudaiche della nostra cultura che sanzionano e puniscono i comportamenti gay, tradendo completamente il Dna psichico della cultura grecolatina alla base della vita psichica di ognuno di noi. Ad esempio Artemide, o Diana, e' una dea omosessuale. Nell'antichita' l'omosessualita' era riconosciuta, pensiamo a Saffo e alle sue prime canzoni d'amore scritte da una donna per una donna. Anche il Vengelo non ha detto niente sull'omosessualita'".
- Il fatto che le coppie gay non possano procreare rende le loro storie piu' fragili? "Se i figli rappresentano una progettualita' nella coppia, il problema delle coppie omosessuali e' che senza figli hanno bisogno di avere progetti comuni o un impegno professionale/morale comune. Tutte le coppie- ricorda l'esperta- hanno bisogno di andare nel mondo e lasciare il segno del loro passaggio. E gli omosessuali, avendo una psiche ermafroditica, sono persone piu' creative, innovative, anticonvenzionali e lasciano il loro segno nel modo di lavorare, di avere amici e concepire i rapporti".
- Che consiglio darebbe alla societa', a una settimana da San Valentino? "Tutto cio' che si cerca di allontanare, rimuovere, cancellare e negare significa renderlo piu' potente e destabilizzante. I francesi dicono 'Se allontani un cavallo ti torna a galoppo'. A livello psichico (individuale e collettivo) si fa sempre un lavoro d'integrazione mai di espulsione, perche' quello che si espelle finisce nell'ombra. Questo discorso vale per tutti i diversi che la societa' ha cercato di internare, dallo straniero al malato di mente. Non ha senso accanirsi su una verita' che esiste da sempre, in natura esiste tutto e piu' ampie sono le culture e piu' armoniose cresceranno".
- Cosa pensa della possibilita' delle coppie di gay di adottare? "Si cominci a salvare vite, parliamo di bambini che vivono in condizione drammatiche rese ancora piu' gravi in una epoca di grandi esodi. Le coppie omosessuali hanno sempre un minimo di famiglia allargata in cui si trovano i ruoli- ribadisce la psicoanalista- se ci fosse la possibilita' di adottare si eviterebbero situazioni ben piu' complesse come gli uteri in affitto. L'Europa non ha mai conosciuto periodi di pace piu' lunghi di questo. Prima, con le guerre, gli uomini andavano a morire e i bambini venivano allevati da madri, zie e nonni. È ridicolo che adesso, solo per 60 anni di pace- conclude Nucci- si dice che tutti i bambini debbano avere il padre. Il padre si trova tra i nonni, gli zii e i fratelli. Sono bambini che vanno aiutati e adottati".
(Wel/ Dire)