Sindrome Down, Ccdu: È anomalia genetica, Prozac inutile
Scrive a Lorenzin e De Luca contro sperimentazione a Napoli
(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 2 feb. - "Egregio ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, il nostro Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus (Ccdu)ha appreso recentemente della notizia sollevata da Vincenza Palmieri, presidente dell'Istituto nazionale di pedagogia familiare (Inpef), sulla rivista 'Cronaca Sociale' e divulgata sui media locali e nazionali della prossima sperimentazione del Prozac (fluoxetina) per la sindrome di Down. Secondo i quotidiani, a suggerire la possibilita' che la fluoxetina possa avere un effetto sulla sindrome e' stato uno studio italiano su topi da laboratorio, pubblicato nel 2014 dalla rivista Brain. Per Renata Bartesaghi, docente del dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell'universita' di Bologna, la dimostrazione che il Prozac possa funzionare anche sugli uomini e' pero' ancora lontana: 'Non e' detto che nell'uomo l'effetto sia lo stesso, e fino alla dimostrazione non si possono illudere le famiglie. Stiamo per iniziare a Napoli un test su bambini tra i 5 e i 10 anni, che riceveranno la dose di Prozac permessa a questa eta', e speriamo di avere delle prime indicazioni'. L'esperimento italiano, prosegue la dottoressa Bartesaghi, 'e' un approccio che suscita un po' di perplessita', anche perche' le dosi utilizzate saranno molto piu' alte'". Lo scrive Silvio De Fanti, vicepresidente del Ccdu Onlus, in una lettera aperta indirizzata anche a Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, e a Mario Vasco direttore generale dell'assessorato alla Sanita' della regione Campania.
"Sui social la notizia si sta diffondendo a macchia d'olio raccogliendo le reazioni sdegnate di varie associazioni, istituti scientifici, e altri- prosegue il vicepresidente del Ccdu Onlus- ma soprattutto di genitori e cittadini". Inoltre, secondo Roberto Cestari, medico e presidente dello scrivente comitato "la sindrome di Down e' un'anomalia genetica del cromosoma 21. Non esiste alcuna possibilita' per la scienza medica attuale di intervenire a livello genetico e riportare alla normalita' l'intero corredo genetico, tantomeno, ovviamente, con la fluoxetina. Si tratta pertanto di un intervento sperimentale atto casomai alla modificazione del comportamento. Percorrendo questa strada apriamo il campo a ogni possibile sperimentazione sugli esseri umani, con tutte le conseguenze possibili a breve e lungo termine. Una volta aperta questa porta sara' molto difficile richiuderla. È un terreno estremamente pericoloso dove scienza ed etica si scontrano; un terreno che ha richiesto in passato il Codice di Norimberga e la Dichiarazione di Helsinki. La strada per violarli e' quella dei piccoli passià si inizia con qualcosa che da alcuni potrebbe anche essere accettatoà".
De Fanti conclude: "Desidero dunque manifestarle la mia e nostra preoccupazione, anche in considerazione dei numerosi dati disponibili in letteratura che dimostrano un legame tra uso di antidepressivi SSRI e suicidio, e varie controindicazioni all'uso in gravidanza".
(Wel/ Dire)
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