(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 2 feb. - "I bambini e le bambine delle famiglie omogenitoriali, e' vero, sono differenti. E lo sono per un motivo semplicissimo: perche' non hanno gli stessi diritti degli altri. Il legislatore ha il dovere di rimediare a questa ingiustizia. Nei prossimi giorni, senza lasciarsi condizionare da letture pregiudiziali e ideologiche della realta', si decida a occuparsi di cio' che veramente conta: l'interesse dei e delle minori". Lo dichiara Paola Biondi, consigliera segretaria dell'Ordine degli Psicologi del Lazio (OpLazio).
"Si sta facendo molta confusione sul tema delle unioni civili e della stepchild adoption, forse perche' montando una polemica strumentale e' piu' facile nascondere la debolezza degli argomenti. Per sgombrare il campo da equivoci- prosegue Biondi- ribadiamo ancora una volta una verita' assodata: l'orientamento sessuale e l'identita' di genere di genitori e genitrici non impedisce il sano sviluppo e la salute psicologica della prole. Chi dichiara il contrario, evidentemente, non ha famigliarita' con la letteratura scientifica che, su questo punto, e' chiarissima".
La consigliera segretaria dell'Ordine aggiunge: "Non serve scomodare improbabili categorie antropologiche per comprendere che i figli e le figlie di coppie dello stesso sesso esistono gia' e continueranno ad esserci. Altrettanto evidente e' il fatto che il nostro Paese non dispone di una legislazione in materia all'altezza di quella delle piu' mature democrazie europee. Di fronte a questi banali dati di realta', occorre chiedersi se sia opportuno o meno garantire a bambini e bambine delle famiglie omogenitoriali un'esistenza serena, nel contesto in cui gia' coltivano i loro affetti, piuttosto che continuare a trattarli come bambini e bambine di serie B. Mi auguro che coloro che sinceramente hanno a cuore il benessere dei e delle minori sapranno compiere nei prossimi giorni, anche in sede istituzionale, una scelta coerente e responsabile, approvando il Ddl Cirinna' nel suo impianto originario- conclude Biondi- senza lasciarsi condizionare da ipocrisia, pregiudizi o interferenze indebite".
(Wel/ Dire)