Catelbianco (IdO): Problema vero e' una scuola bloccata
(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 2 feb. - "Per un bullo aiutare un anziano o spazzare i giardini e' una sconfitta. Una derisione molto piu' forte di qualsiasi possibile scherno che loro stessi possano procurare a terzi. Impegnarli nei servizi sociali mi sembra un sistema semplice per riportare la situazione in equilibrio e far capire ai minori che gli adulti sono presenti". Lo dice Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e direttore dell'Istituto di Ortofonologia (IdO)- presente con sportelli di ascolto e supporto psicologico in circa 100 scuole italiane- intervistato alla trasmissione 'I Fatti Vostri' sul tentato suicidio della dodicenne di Pordenone.
Due sono quindi i criteri da adottare: "Rafforzare la scuola e i professori nella loro possibilita' di contrastare qualsiasi fenomeno di bullismo; non far cambiare scuola o sezione alla vittima, ma allontanare i bulli e obbligarli a svolgere attivita' nei servizi sociali. Se, infine, questi ultimi dovessero continuare nelle loro azioni violente- afferma il direttore dell'IdO- allora bisognera' mandare anche i genitori a svolgere attivita' sociali insieme ai figli".
Castelbianco aggiunge: "Dobbiamo affrontare le situazioni in base a come i ragazzi le capiscono. Dire 'andrai in galera' non serve, perche' sanno che non ci andranno. Portarli, invece, dopo la scuola e in bella vista, a pulire i viali ha una forza di dissuasione molto maggiore". Lo psicoterapeuta ribadisce che e' "necessario aiutare gli insegnanti a comprendere quali debbano essere le modalita' di aiuto e di intervento da adottare con i giovani. Otterremmo cosi' molti piu' risultati e molte meno vittime".
Le possibilita' di recupero delle vittime di bullismo "dipenderanno dai comportamenti degli adulti. Il problema vero e' che la scuola e' bloccata, perche' spesso i genitori difendono i loro figli anche se 'bulli'. È un comportamento non equilibrato e dobbiamo intervenire per modificarlo". Passando poi al cyberbullismo, il direttore dell'IdO precisa: "E' ancora piu' grave da affrontare perche' e' invisibile. Pero' se la scuola rimarra' un presidio di tutela, un luogo dove sentirsi sicuri, il valore del cyberbullismo pomeridiano sul cellulare si perdera'. Perche' e' la somma delle due (insicurezza a scuola e fuori scuola) che peggiora la situazione. Dobbiamo capire il fenomeno e intervenire in modo adeguato. Aiutiamo i professori- conclude Castelbianco- rafforzando le loro possibilita' di intervento".
(Wel/ Dire)