Di Marzio: L'8 dicembre incarna i valori di una femminilita' che va oltre la sessualita'
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 6 dic. - "Per il mondo cristiano l'Immacolata Concezione e' la festa dell'archetipo della madre, perche' tutte noi mamme possiamo identificarci in una donna che, pur essendo la migliore delle mamme, ha sofferto tantissimo per cio' che ha visto accadere al figlio. È una consolazione enorme per chi ha fede". Questo e' il significato profondo dell'8 dicembre, e a spiegarlo alla DIRE e' Raffaella Di Marzio, psicologa della religione e studiosa di scienze religiose.
"In molti pensano che la festa dell'8 dicembre riguardi il concepimento di Gesu' per opera dello Spirito Santo, ma non e' cosi'. È la festa della Madonna stabilita dalla Chiesa Cattolica con un dogma nel 1854- chiarisce Di Marzio- in cui si afferma che Maria e' stata concepita dai suoi genitori (Anna e Gioacchino) senza peccato originale e restera' sempre vergine, prima e dopo il parto, grazie a un miracolo. I non cattolici (Luterani, Evangelici, Avventisti, ecc.) non festeggiano l'8 dicembre proprio perche', pur riconoscendo il valore di Maria come mamma di Gesu', non credono che sia stata concepita senza peccato originale. Non festeggiano nemmeno la festa dell'Assunta (l'Assunzione di Maria in cielo) che ricorre il 15 di agosto- rammenta la studiosa- e che si rifa' a un altro dogma stabilito nel 1950: Maria e' stata assunta in cielo in anima e corpo, il suo corpo non si e' corrotto nella tomba non portando con se' le conseguenze del peccato originale. Tutti i nostri mali (la morte, il dolore, la malattia)- chiosa la ricercatrice in Scienze religiose- derivano proprio dalle conseguenze del peccato originale".
- Come viene concepito il valore della verginita' nelle altre culture religiose? "Nel Buddismo, ad esempio, il valore della verginita' esiste per le monache, poiche' credono che il superamento di tutti gli attaccamenti della vita, a partire dai piaceri del corpo, aiuti a raggiungere il Nirvana. Tuttavia, esistono forme di Buddismo molto diffuse in Occidente, come il Mahayana, che non seguono questa filosofia cosi' rigida. In suddetti casi, il valore della verginita' si e' adattato alle diverse situazioni".
- La verginita' ha perso il suo valore? "Rispetto a cinquanta anni fa il cammino di una donna che compie questa scelta e' piu' difficile. Le sollecitazioni che provengono dal mondo esterno sono forti- aggiunge l'esponente della Societa' Italiana di Psicologia della Religione (SIPR)- ed e' difficile distaccarsi da alcuni aspetti che riguardano la femminilita' come la vanita', la bellezza e l'ammirazione. Nella nostra societa' e' diventato importantissimo tutto cio' che e' immagine. Indubbiamente una ragazza che decide di diventare suora oggi avra' difficolta', ma sara' forse anche piu' consapevole e matura rispetto al passato. Non guarderei a questa scelta in modo negativo, come ad una rinuncia, si puo' vivere in vista di un bene superiore. La scelta pero' deve essere libera- avvisa la studiosa- se risultasse da una imposizione o se fosse un modo per superare una situazione difficile, allora non si configurerebbe piu' come una scelta consapevole e causerebbe disagi a livello fisico e psicologico".
- Che valore ha la verginita' in senso psicologico per tutte le donne? "Ha valore in senso oblativo. Il concetto di verginita' puo' aprire le madri, le mogli e le fidanzate alla capacita' di dare qualcosa di se stesse al di fuori della propria famiglia e della propria rete affettiva. È una forma di donazione oblativa alla societa'. Ci puo' essere la donna che si dedica ai bambini abbandonati, oltre che alla sua famiglia- prosegue Di Marzio-, e c'e' chi va alla mensa dei poveri. È una forma di maternita' che si puo' aprire ad altri ambiti".
- E' quindi un richiamo ad una femminilita' solidale? "Si, esattamente, e nella gestione del fenomeno degli immigrati possiamo vedere quanto ne avremmo bisogno. Penso alle profughe cacciate dai comuni sul Delta del Po ferrarese. Non capisco come sia possibile non accettare donne e bambini piccoli. Una madre che caccia via un'altra madre con figli agisce contro natura".
- La festa dell'Immacolata Concezione ci comunica allora il vero valore della femminilita'? "Le donne hanno come qualita' l'accoglienza, la solidarieta' e la generosita'. Sono questi i punti cardine di una femminilita' che vuole esprimersi oltre la sessualita'. Maria e' una donna che ha donato tutto, anche il figlio, per salvare l'umanita'". Concludendo sulla questione dei migranti, Di Marzio ricorda: "Giuseppe, Maria e Gesu' bambino sono stati per almeno quattro anni una famiglia di profughi in Egitto, scappati dal Re Erode che voleva uccidere Gesu'. Sono potuti tornare a Nazareth solo dopo la morte del Re. È stata una famiglia come quelle che arrivano tutti i giorni sulle nostre coste- termina la psicologa- ed e' assurdo che i cristiani non lo ricordino".
(Wel/ Dire)