"Per la prima volta gli operatori diventano figure professionali"
(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 26 apr. - "Questa legge e' importante perche' ad oggi la professione dell'educatore e' in ombra ed e' ancora poco conosciuta. Nella percezione comune le persone non hanno idea di cosa sia un educatore o comunque lo collegano soltanto al lavoro dell'infanzia negli asili, seppur lavori in molti ambiti. Credo allora che questa sia una svolta storica, perche' per la prima volta l'educatore diventa finalmente una figura professionale il cui lavoro puo' essere svolto solo da chi possiede una laurea triennale". Cosi' la deputata del Pd, Vanna Iori, nel corso di un incontro in diretta streaming organizzato dall'Agenzia Dire per fare il punto sul ddl Educatori e Pedagogisti che porta il suo nome.
"Sono convinta che occorra valorizzarne le competenze- ha proseguito- dal momento che l'educatore svolge quelle attivita' cruciali che fanno avanzare la societa'. Lavora, appunto, in ambiti e con persone in crescita, come i bambini o i soggetti fragili. Operatori che finora non erano stati ne' sul piano scientifico, ne' su quello politico ed economico, sufficientemente riconosciuti. Al punto che il titolo di educatore, riconosciuto in Italia, non ha ancora nessun valore negli altri Paesi europei. Per suddette ragioni- ha aggiunto il deputato Pd- serve un riconoscimento anche all'estero".
UNA LEGGE CHE GARANTIRA' UNA PLURALITÀ DI SBOCCHI - "Nella stesura della proposta di legge ho voluto ascoltare tutte le esigenze di coloro che a vario titolo sono coinvolti in questo settore. Credo davvero che si tratti di un salto di qualita', considerando la pluralita' degli sbocchi professionali che dovranno corrispondere sempre di piu' ai cambiamenti sociali e alle rapide trasformazioni dei bisogni e delle richieste.
Lavorare nel sociale, oggi, significa possedere una duttilita' e un'intelligenza capaci di far tesoro delle esigenze e dell'esperienza- prosegue Iori- mettendole a servizio delle situazioni di maggiori criticita', anche quando sono nuove".
Oggi, ha proseguito il deputato, "bisogna lavorare sulla famiglia e sulla genitorialita', perche' ci sono delle nuove poverta' e dei nuovi bisogni educativi che richiedono delle competenze specifiche. Il senso di questa legge, dunque, e' che educatori non ci si improvvisa e non ci si puo' piu' improvvisare. Se dovessi fare uno slogan per la legge sarebbe senz'altro questo".
Il Ddl, approvato alla Camera, aspetta intanto il via libera del Senato. "Abbiamo cercato di parlare anche con i senatori della nostra omologa Commissione- ha spiegato la promotrice del Ddl- per recepire le loro eventuali richieste e per evitare che la legge non debba fare la 'navetta' tra Camera e Senato. Spero quindi che possa arrivare al Senato ed essere approvata senza ulteriori modifiche".
L'ITALIA IN REGOLA CON LA UE - "Con questa legge, finalmente, l'Italia si mette in regola con una normativa europea. Da tale normativa abbiamo mutuato sia i percorsi formativi, quindi le competenze, sia i compiti dell'educatore. La legge prevede infatti due livelli: uno rappresentato dalla laurea triennale, che forma gli educatori, e un altro livello apicale costituito invece dai pedagogisti. La differenza principale tra i due e' che il pedagogista puo' coordinare una struttura, mentre l'educatore puo' coordinare solo un gruppo. Abbiamo rispettato quindi i parametri europei per finalmente, in un vuoto normativo, o meglio in una 'giungla' normativa, poter avere una chiarezza normativa. Mi rendo ben conto che la legge non e' perfetta, come non lo e' nessuna, ma sicuramente fa finalmente chiarezza".
La legge, "per chi gia' e' educatore- ha precisato Iori- prevede un comma riguardante le norme transitorie: coloro che sono gia' sul campo come educatori, senza essere provvisti di titolo, certamente verranno equiparati al nuovo educatore. Ben venga se lo vorra' fare, ma non si rimanda all'universita' una persona di 55 anni. Per chi e' in servizio da almeno tre anni, invece, e' prevista la possibilita' che possa frequentare dei corsi che saranno istituti dalle facolta' di Scienza della Formazione, e svolti soprattutto online, della durata di un anno. Per ricapitolare, si da' questa possibilita' a quanti sono in servizio, che non hanno il titolo- ha concluso- e che non sono prossimi all'uscita".
(Wel/ Dire)