(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 12 apr. - "La neuroetica riesce a realizzare quello che sembrava impossibile, cioe' un dialogo proficuo tra discipline di confine, che vede lavorare fianco a fianco neuroscienziati, biologi molecolari, psicologi cognitivisti, psicologi evoluzionisti e filosofi morali. La Neuroetica riesce a far dialogare saperi scientifici e saperi umanistici". Parte da qui Maria Felice Pacitto, responsabile del Centro di psicologia umanistico traspersonale e di analisi fenomenologico, per promuovere il secondo convegno della Societa' italiana di neuroetica e filosofia delle neuoscienze (Sine), di cui e' membro, dal titolo 'Il futuro prossimo della Neuroetica e della Filosofia delle Neuroscienze', il 16 aprile nella sala degli Abati in piazza Corte a Cassino dalle 10 alle 16.
"Lo sviluppo delle neuroscienze cognitive, grazie all'uso di nuovi strumenti d'indagine, tra cui fondamentale la risonanza magnetica funzionale - strumento ormai utilizzato da piu' di 20 anni e che permette un'indagine non invasiva del nostro cervello, mentre siamo attivi in un determinato comportamento - ha permesso di conoscere molti meccanismi che sono alla base della nostra mente e dei nostri comportamenti quotidiani. Sono nate percio' una serie di branche neuroscientifiche: la neuroetica, la neuroestetica, la neuroeconomy, la neuropolitica, eccà", aggiunge la psicologa.
La neuroetica, e' nata intorno agli anni 90. "E' un contesto disciplinare al confine tra alcune scienze specifiche (neuroscienze, psicologia, filosofia della mente, genetica, biologia molecolare, psicologia cognitiva, teoria dell'evoluzione) e la filosofia, in particolare nella declinazione dell'etica. E' un campo complesso sia in termini di riflessione tematica, che di metodo ed e' interdisciplinare. La neuroetica puo' essere intesa in due sensi: come analisi delle questioni etiche sollevate dalle scoperte neuroscientifiche e dalla loro applicazione. In un altro senso- continua Pacitto, che presiedera' il convegno- puo' essere intesa come l'investigazione secondo una prospettiva naturalitica e, dunque, cerebrale di alcuni problemi tradizionali dell'etica e della psicologia morale".
E' comunque un campo d'indagine sempre "meno riservato agli specialisti e destinato ad entrare inevitabilmente nella nostra vita quotidiana, nella cronaca e nella societa', per le enormi ricadute nell'ambito del diritto, della farmacologia (esistono determinati farmaci che possono facilitare l'enhancement di alcune capacita' mentali, che possono essere considerati una forma di doping e che determinano questioni etiche di non poca rilevanza), della salute mentale e della vita sociale".
Tre anni fa in Italia e' nata la Sine, che raccoglie ricercatori e studiosi italiani ed ospita al congresso nazionale i nomi piu' eminenti nell'ambito delle neuroscienze, della psicologia cognitiva, della filosofia della mente e della filosofia morale.
Il 16 aprile la Sine affrontera' temi di "grande rilevanza e innovativita'": le malattie degenerative, la memoria e l'identita', il ruolo delle emozioni e della cognizione nelle scelte economiche, la coscienza, il potenziamento cognitivo, l'uso della ibernazione nell'ambito della salute. "L'obiettivo del convegno, che non ha un carattere accademico, e', oltre a suscitare l'interesse di eventuali giovani ricercatori, quello di diffondere le conoscenze scientifiche e le problematiche morali ad esse connesse tra un pubblico che non sia costituito solo da professionisti. Infatti, quelli affrontati sono temi che riguardano non solo gli addetti ai lavori ma qualsiasi persona, in considerazione della loro rilevanza per la salute e per la vita sociale. Si pensi all'importanza di conoscere tutto quello che e' possibile intorno alle malattie degenerative per poterle prevenire e rallentarne il processo; o come sia importante conoscere quei meccanismi che rendono irrazionali le nostre scelte economiche- sottolinea Pacitto- anche quando siamo convinti di scegliere secondo ragione. E si pensi, anche, allo sviluppo avveniristico della tecnica dell'ibernazione in alcuni contesti clinici quali l'infarto e l'ictus".
Al convegno prenderanno parte Alberto Oliverio, neurobiologo di fama internazionale; Michela Balconi (Universita' Bocconi, Milano); Paolo Pecere (Universita' di Cassino); Andrea Lavazza (Universita' di Arezzo); Matteo Cerri (Universita' di Bologna).
L'iniziativa e' patrocinata dall'Ordine degli psicologi del Lazio e dall'Ordine nazionale degli psicologi, ed e' organizzata in collaborazione con la San Paolo Invest, che ha sponsorizzato l'evento insieme alle aziende FERONE Srl e Marmi Zola.
La partecipazione e' gratuita. Per informazioni, anche sul rilascio della certificazione di frequenza, scrivere a segretario@societadineuroetica.it.el (Wel/ Dire)