(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 5 apr. - "Gli anziani nelle strutture sanitarie sono spesso trattati non come persone, ma come soggetti che producono reddito, cosi' l'economia sociale diventa economia monetaria e tutto e' fatto al massimo ribasso o al massimo guadagno. E' naturale, in questo contesto, che l'anziano subisca abusi intollerabili". E' il commento di Enzo Costa, presidente Auser, l'associazione degli anziani, in merito a quanto accaduto a Piombino, dove un'infermiera e' stata arrestata dai carabinieri dei Nas di Livorno con l'accusa di aver ucciso 13 persone tra i 61 e gli 88 anni, con iniezioni di un farmaco anticoagulante, l'eparina, non prescritto nelle terapie.
- Abusi nel 30% delle strutture sanitarie. Abusi ripetuti: farmaci scaduti o inadeguati, anziani legati al letto, condizioni igienico sanitarie precarie. Accade questo, secondo i Nas e secondo Auser, nel 30% delle residenze sanitarie assistite per anziani. Ma anche in molti ospedali.
Telecamere negli ospedali. Ma come contrastare gli abusi? Secondo l'Auser, la soluzione esiste: telecamere negli ospedali, nelle Rsa e nelle case di cura. "In questo modo- spiega Costa- l'anziano sarebbe maggiormente tutelato. Le telecamere non vanno interpretate come una violazione della privacy di infermieri e pazienti, ma come forma di tutela".
Non solo videosorveglianza. Secondo Costa, e' necessario "aprire illimitatamente le strutture anitarie alle visite dei familiari, non soltanto durante fasce orarie specifiche".
Inoltre, e' importante "aprire le case di cura alle associazioni di volontariato, a cui spesso invece vengono chiuse le porte". "Spesso il soggetto esterno viene visto come un estraneo, invece non bisogna aver paura di controlli".
(Wel/ Dire)