Linea Mediterranea, mostra antologica su "Sogno" e "Simbolo" di Ida Saitta
A Roma, a cura di Ilaria Sergi
(DIRE-Notiziario Psicologia) Roma, 29 set. - "Sogno" e "Simbolo" sono le costanti capaci di coinvolgere un pubblico rapito dal linguaggio dell'anima e dal racconto leggero della storia, di antichi luoghi e respiri universali. È il leitmotiv della 'Mostra Antologica' della pittrice palermitana Ida Saitta in la "Linea Mediterranea", visibile fino al 31 ottobre nella nuova cornice di arte contemporanea 'Loft Gallery Spazio Mater' in via Ludovico Muratori 11, Piazza Iside a Roma.
La mostra è curata da Ilaria Sergi, direttore della Loft Gallery Spazio Mater, e sarà aperta al pubblico dal mercoledì al venerdì dalle 17 alle 21.
"La linea, madre creatrice dei volti e degli oggetti posti nell'opera, ci sorprende perché costringe a non fingere e a riconoscere nello specchio il nostro essere universale. Noi opere di noi stessi. Cio' che si presenta al nostro io, nell'osservare l'opera, e' un sicuro approdo in un nuovo mondo, costellato di linee che, dall'opera, pervadono l'interlocutore e che da lui fuoriescono in infinite connessioni simbiotiche con la realtà", spiega Ida Saitta .
L'artista palermitana, romana d'adozione, apre la sua mostra antologica 'Linea Mediterranea' per segnare il nuovo percorso artistico di una pittrice sperimentatrice, di grande sensibilità e coraggio. Questa esposizione in particolare esalta le mutazioni, anche concettuali della sua arte, suggestionata dalla sperimentazione non solo di nuove forme, ma sedotta anche da inserti di colore e ricordi di vita vissuta.
Il percorso di Saitta è sostenuto dall'elaborazione di un manifesto filosofico redatto dalla stessa artista: il 'Magnetismo Lineare', pensiero nutrito da riflessioni e meditazioni sugli studi del novecento circa la filosofia della forma nell'arte. Il suo trattato filosofico sancisce le linee guida che conducono il visitatore in un rapporto di connessioni simbiotiche con l'opera, dove la linea protagonista dei volti e delle forme né è punto focale, attratta magneticamente l'una all'altra dal segno forte e sicuro di intersezioni, talora sottili talora grottesche, nella sublimazione dell'introspezione.
Dal bisogno di semplificare, togliere, eliminare il superfluo, dare forza, vigore, solidità a pochi tratti essenziali e con tre colori fondamentali, rosso- blu- nero, Ida Saitta nelle ultime produzioni si è concentrata in un lavoro di ricerca stilista e concettuale che l'ha condotta alla rappresentazione di un "'Universo femminile" leggiadro, inquieto ma seduttivo, dove dal bianco delle tavole emergono figure di donna dai corpi sinuosi ma esasperati nelle forme allungate, quasi volessero staccarsi dalle tele per vivere all'unisono con il proprio interlocutore.
(Wel/ Dire)
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