Disabilità, nasce 'pernoiautistici': primo aggregatore di senso
E' ancora in lavorazione, ma "ha il coraggio di mostrare il baskstage"
(DIRE-Notiziario Psicologia) Roma, 29 set. - Ha l'ambizione di essere il primo sito a 360 gradi sull'autismo e il coraggio di far vedere il proprio "backstage": cosi' "Pernoiautistici", il portale ideato e creato da Gianluca Nicoletti, inizia a girare, in forma ancora non definitiva, per iniziare a raccontare, tramite squarci di realta', i vari aspetti della vita di questa vita "stralunata". Nelle intenzioni di Nicoletti, dovra' essere "il piu' importante aggregatore di senso e di cultura sull'autismo in Italia, riconoscibile come autorevole supporto che intercetti servizi e sappia mediare informazioni, certificare le notizie prese dalla rete o pubblicate dai giornali con il supporto di un qualificato comitato scientifico". Le informazioni saranno raccolte e pubblicate giornalmente, in diverse categorie tematiche, anche queste "in progress".
E mentre compie i suoi primi passi nella rete, Pernoiautistici prova a squarciare il silenzio delle famiglie, quelle a cui il portale e' dedicato, ma da cui, soprattutto, vuole essere popolato: famiglie che troppo spesso si rintanano nelle loro case, sopraffatte dalle "stramberie" dei loro ragazzi, rassegnate a una reclusione forzata e all'esilio da una societa' che non ha gli strumenti ne' l'interesse per capirle e incontrarle.
Per squarciare questo silenzio e sfidare questo isolamento, Nicoletti ha in mente un film, "Tommy e gli altri", di cui pubblica un "teaser": un film in progress, come il sito, ma anche un film collettivo, perche' saranno le famiglie a girarlo, offrendo la "soggettiva" del proprio ragazzo autistico e contribuendo cosi' a svelare il suo mondo. "Tante famiglie mi stanno contattando spero che tante ancora si facciano avanti- dice Nicoletti- so che ne esistono centinaia di migliaia in Italia che si arrovellano sui miei stessi problemi. Voglio fare un film su Tommy e i suoi amici perche' anche quei genitori abbiano il coraggio di uscire dal silenzio. Quel mutismo coatto a cui si condanna da solo chi pensa di avere avuto in sorte un figlio irraccontabile".
(Wel/ Dire)
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