Nanetti (Università Urbino): Manifestano ciò che coscienza non esprime
(DIRE-Notiziario Psicologia) Roma, 29 set. - Segni, sintomi e simboli. "Il linguaggio del corpo è un insieme di simboli che per loro natura nascondono e svelano, mettendo in scena quello che la coscienza stenta ad esprimere". A dirlo è Franco Nanetti psicologo, psicoterapeuta, counselor clinico e docente presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Urbino, nonché autore del libro 'Dialoghi tra psiche e soma' (Magi Edizioni).
"Se una persona non riesce ad esprimere il proprio risentimento- prosegue il professore- si verifica una conversione nel corpo del risentimento stesso, che si può trasformare in un'infiammazione che colpisce, ad esempio, le articolazioni.
Abbiamo così le forme di artrite o artritereumatoide. In questo caso il sintomo diventa un simbolo di qualcosa che è stato occultato alla coscienza, che non ha potuto esprimere o che ha rimosso, negato". O ancora, "un soggetto che rimuove la rabbia in modo tempestivo potrà dimostrarsi conciliante, ma la rabbia trattenuta si materializzerà poi nel corpo sotto forma di sintomo, quale simbolo di ciò che alla coscienza non è stato presente in modo adeguato".
- In cosa consiste la guarigione? "Esistono due tipi di guarigione: il guarire dalla malattia e il guarire dall'essere malati. Nel primo caso guarisco da tutti i sintomi connessi con il manifestarsi della determinata patologia; nel secondo, la guarigione dovrà essere sia dai sintomi che da una conversione simbolica, ovvero dovrà occupare lo spazio dell'essere malati e non della malattia". Quest'ultimo è un aspetto "cruciale- rimarca il professore- che distingue una medicina centrata sui sintomi, da una medicina di orientamento umanistico che mira a una guarigione attraverso un processo di dilatazione della coscienza".
Lo psicoterapeuta spiega meglio il suo discorso con degli esempi pratici: "Oggi si dice che esiste un surplus di test per verificare le varie allergie, ma sui giornali si legge che la maggior parte degli esami volti a questo tipo di diagnosi sono del tutto superflui. Perché? In sostanza- aggiunge lo psicologo- la reazione allergica è un tentativo di trasferire su qualcosa di innocuo, come il polline, dei nemici che si temono nel mondo. La reazione allergica non è quindi maturata dal fatto che ci siano elementi inquinanti, è piuttosto ciò che accade dentro di me e che non è potuta avvenire a un livello di espressione più ampia nella mia coscienza".
- Sta per uscire una nuova edizione del suo libro, come mai? "C'è una mente disseminata nel corpo e non solo presente nelle funzioni cerebrali. Partendo da questo concetto, ho deciso di vedere come i nostri pensieri, positivi e negativi, vanno a depositarsi nel corpo. Si tratta di una nuova scienza, l'Epigenesi, che studia come i nostri pensieri siano nel corpo tanto da determinare reazioni anche del tutto insolite.
Purtroppo- fa notare lo psicoterapeuta- la concezione dualistica della realtà ha fatto sì che l'attenzione degli scienziati si sia spostata ad analizzare separatamente le funzioni mentali da quelle corporee, quando invece tra loro esiste un'influenza reciproca costante. Il dimenticarsene è un errore. La medicina ha fatto passi da gigante per affrontare le situazioni croniche d'urgenza, però- afferma Nanetti- per non favorire l'insorgenza di nuove malattie, o di malattie che potrebbero avere una loro manifestazione in età più precoce, occorre vedere come pensieri e stati emotivi possano influenzarci costantemente. È risaputo che esistono malattie fortemente presenti in persone con tratti depressivi. Riesaminiamo allora con maggiore impegno- conclude- come il nostro modo abituale di pensare, sentire in maniera emozionale e vivere influenzi il nostro corpo".
Nanetti tratterà questo tema il 4 ottobre a un convegno al teatro Raffaello Sanzio di Urbino alle ore 11, e condurrà un seminario l'11 ottobre sui 'Processi di riprogrammazione della mente inconscia per evitare influenze negative dei pensieri sul corpo' a Rimini, nella Sala Congressi del Gravisca.
(Wel/ Dire)