(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 15 set. - Dopo il Tso mortale del 5 agosto e la fine di Andrea Soldi, il dibattito nella psichiatria torinese su come costringere (o meno) i pazienti gravi a sottoporsi ai trattamenti continua, anche se l'Asl 2 ha vietato ai propri dipendenti di parlare. Ora un metodo arrivato dalla Finlandia, "Dialogo aperto", e finanziato dal ministero per la Salute, coinvolge sia la Asl 1 sia la 2, e in quest'ultima sia il dipartimento Giulio Maccacaro (80 Tso stimati in un anno) sia quello Franco Basaglia (20 Tso). L'idea è di verificare la fattibilità di un approccio che cerca di escludere il ricorso ai farmaci neurolettici nella maggior parte dei casi, offre risposte entro 24 ore e coinvolge famiglia, amici, vicini e l'intera comunità del paziente.
"Il metodo, sviluppato in Finlandia dal lavoro di Jaakko Seikkula, viene utilizzato soprattutto sulle prime crisi psichiatriche di adolescenti e adulti- spiega il dottor Giuseppe Tibaldi, alla guida del 'Basaglia'- secondo l'ultimo articolo pubblicato da 'Science', Dialogo Aperto vanta guarigioni fino all'81 per cento nella schizofrenia e cerca di evitare la cronicità della malattia". L'esperimento, che si svolge in quattro regioni italiane, durerà 24 mesi.
"Già adesso- spiega Tibaldi- utilizziamo varie tecniche per evitare il Tso, tra le quali l'accordo con gli avvocati che seguono alcuni pazienti, che ha il vantaggio di essere messo per scritto e di chiarire la relazione, preservandone anche il futuro". Per Tibaldi, uno tra i non molti psichiatri convinti della possibilità di guarigione anche da patologie gravi, l'approccio con il Tso divide in due i medici dei dipartimenti di salute mentale: "C'è chi fa prevalere una cultura medica, nella quale un malato ha bisogno di cure e la sua relazione col medico è secondaria, e chi sceglie una cultura psicoterapeutica, che attribuisce un significato alle sofferenze e una grande importanza alla relazione col paziente, sia ora sia nel futuro".
C'è l'atteggiamento "muscolare ", che prevede che se gli estremi del Tso esistono si proceda e basta, e quello "negoziale", che tenta di evitare decisioni unilaterali. E c'è chi mette al primo posto la tutela, anche legale, del professionista, che applicando correttamente il Tso non rischia di finire nei guai, e chi sceglie invece la tutela dei diritti del paziente, pensando anche alla relazione futura.
Ora tutta la psichiatria pubblica piemontese si confronterà con il democratico modello finlandese. E Tibaldi osserva: "Mi auguro che il dibattito sulla vicenda dolorosa di Andrea Soldi possa consentire di portare alla luce non solo i comportamenti condannabili, ma anche il 'ruolo sociale' della psichiatria contemporanea". Perché "solo le pressioni dall'esterno consentiranno di fare concreti passi innovativi. Come è già accaduto nelle vicende relative agli ospedali psichiatrici tradizionali e, più recentemente in quella degli ospedali psichiatrici giudiziari, è stata la società civile a imporre ai professionisti di scegliere strade che difficilmente sarebbero state imboccate".
(Wel/ Dire)