Via a ricerca per capire come 'Rianimare' partecipazione attiva
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 15 set. - Se i giovani si allontanano dall'Europa e non hanno fiducia nelle sue istituzioni, allora si corre ai ripari, cercando di comprendere cosa significhi per loro essere "cittadini europei attivi", raccogliendo informazioni su tutti i fattori che influenzano il loro modo di vedere il vecchio Continente. Si chiama "Catch Eyou", ed è un'indagine coordinata dall'Università di Bologna per capire cosa pensano i giovani dell'Europa e come concepiscono il proprio ruolo nella costruzione del progetto europeo.
Constructing AcTiveCitizensHip with European Youth: Policies, Practices, Challenges and Solutions è infatti un nuovo progetto europeo che prenderà il via domani a Bologna. La ricerca, finanziata dall'Unione europea nell'ambito del programma Horizon 2020 (con un contributo di 2,5 milioni di euro), è coordinata da Elvira Cicognani del Dipartimento di Psicologia dell'Alma Mater e coinvolge nove diversi università ed enti da tutta Europa.
L'idea nasce appunto da un problema: il crescente scollamento dei giovani nei confronti dell'idea di Europa e la loro scarsa fiducia verso le istituzioni europee. Un dato, spiega l'Ateneo, emerso anche in occasione delle recenti elezioni europee del 2014, che indicano, tra l'altro, una diminuzione progressiva della loro partecipazione al voto in vari paesi. Solo il 27,8% dei cittadini fra 18-24 anni ha votato, contro il 51,3% degli adulti sopra i 55 anni. Fra le ragioni per le quali i giovani si astengono, si legge nel "Report on the European Parliament Elections 2014, European Commission", le più citate sono la sfiducia nella politica (23%), il disinteresse (19%) e la convinzione di non poter incidere sulle scelte (14%). Nella ricerca emergono comunque differenze fra singoli paesi e fra sottogruppi di giovani. Gli studenti che hanno fatto esperienze all'estero sono risultati fra i votanti più assidui.
Va comunque rilevato che i giovani sono pronti ad attivarsi in difesa di problemi sociali collettivi, soprattutto a livello locale, anche in forme diverse dalla politica tradizionale, a volte non sempre riconosciute e comprese come tali. Catch EyoU, dunque, analizzerà cosa pensano i giovani del continente in cui vivono e come concepiscono il proprio ruolo nella costruzione del progetto europeo, attraverso l'analisi delle pratiche di partecipazione sociale e politica a livello comunitario, nazionale, regionale e locale. In particolare, si vuole capire quali forme, canali, mezzi, linguaggi della partecipazione oltre a quelli più convenzionali, anche non riconosciuti come tali dagli adulti, usano i giovani per esprimere il proprio sentimento di essere europei, le proprie visioni di cittadinanza e per partecipare alla costruzione dell'Europa.
"Questo progetto- spiega Cicognani- permette di ripensare e rivedere i modi con cui vengono concepiti la partecipazione giovanile e la cittadinanza attiva, offrendo ai policy makers nuove idee, raccomandazioni e strumenti per integrare le prospettive dei giovani nell'elaborazione di politiche. L'idea è che questo progetto possa avvicinare maggiormente i giovani all'Europa, favorendo, grazie alla loro partecipazione, la possibilità di includere le loro preoccupazioni, priorità, interessi e le loro idee innovative". Al progetto partecipano gli atenei di Orebro (Svezia), Friedrich Schiller University - Jena (Germania), National and Kapodistrian University of Athens (Grecia), University of Porto (Portogallo), Masarik University (Repubblica Ceca), The London School of Economics and Political Science (Gran Bretagna), University of Tartu (Estonia) e il Forum Nazionale dei Giovani (Italia).
(Wel/ Dire)