In Italia in crescita del 12% tra gli adulti dai 25 ai 64 anni
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 15 set. - Sono 4 mila ogni anno i suicidi nel nostro paese: vale a dire 7 persone su 100 mila individui, che diventano però ben 12 su 100 mila se si fa riferimento ai soli uomini.
I dati sono stati diffusi in occasione della tredicesima Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio 2015, inaugurata oggi con una due giorni di riflessioni e dibattiti presso l'Università La Sapienza di Roma. "Uno studio congiunto dell'Istituto superiore di sanità e del Servizio per la prevenzione del suicidio della Sapienza rivela un aumento complessivo dei tassi di suicidio tra i cittadini italiani- ha rivelato Maurizio Pompili, psichiatra, responsabile del Servizio per la prevenzione del suicidio dell'Ospedale Sant'Andrea di Roma e vice presidente della Iasp (International association for Suicide Prevention)-. In particolare negli ultimi 10 anni c'è stato un aumento del 12% dei suicidi tra gli uomini di 25-64 anni di età, cioè, coloro che sono coinvolti nel mondo del lavoro. Si evidenzia dunque un ruolo importante della crisi economica proprio nella fascia di età attiva. Di contro è in calo il tasso di suicidi tra gli anziani".
Secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità ogni anno circa un milione di persone muore per suicidio, e nel 2020 il numero delle vittime potrebbe aumentare di circa il 50%.
Approssimativamente, si tratta di una morte ogni 40 secondi. I decessi per suicidio superano per numero la somma delle vittime di guerra e di omicidio. Il suicidio, inoltre, costituisce la quindicesima causa di morte a livello globale, pari all'1,4% di tutte le morti avvenute nel 2012. E sempre nel 2012 il suicidio è stato la seconda causa di morte nel mondo per la fascia di età 15-29 anni e la quinta per la fascia 30-49 anni. Si stima, infine, per ogni adulto morto a causa del suicidio ce ne sono oltre altri venti che hanno tentato di levarsi la vita. I tassi suicidari, infine, sono più elevati tra i gruppi più vulnerabili e vittime di discriminazione, come migranti e rifugiati, detenuti, popolazioni indigene e persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (Lgbt).
Tornando al nostro paese, sono le regioni del Centro Nord e, l'area del Triveneto in particolare, quelle con il tasso più alto di suicidio. Ma un caso a parte è costituito dalla Sardegna, dove la percentuale arriva a 23 uomini su 100 mila, vale a dire quasi il doppio rispetto alla media nazionale. "Tassi così elevati riguardano soprattutto la fascia di età 45-55- ha precisato Pompili- ma in questa regione il fenomeno non è legato alla crisi: esistono anche fattori culturali connessi a una società tradizionalmente basata sulla pastorizia, mentre gioca un ruolo anche il forte isolamento di un gran numero di centri rurali".
Un problema particolarmente allarmante è poi costituito dai suicidi dei bambini (10-14 anni): dal 1970 al 2010 sono stati 390, vale a dire quasi 10 l'anno. "È una tragedia grandissima" ha commentato lo psichiatra, ricordando anche che "dei 4 mila suicidi che hanno luogo ogni anno in Italia, circa 800 hanno riguardato la fascia di età 15-19 anni". Ma il messaggio principale della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio è che si tratta di un atto evitabile.
"È un argomento tabù" ha dichiarato Paolo Girardi, ordinario di psichiatria all'Università La Sapienza di Roma, sottolineando come un tale gesto non rappresenti soltanto un problema individuale, ma una questione di salute pubblica, che chiama in gioco una complessa interazione di fattori biologici, genetici, psicologici, sociali, culturale e ambientali che vanno studiati e monitorati. "Il suicidio è stigmatizzato- ha aggiunto- perché si tratta un evento moralmente eccepibile, quindi scarseggiano gli studi scientifici sull'argomento".
"Chi pensa al suicidio vorrebbe essere salvato- ha precisato Pompili- a patto di trovare una sponda sicura, la persona che compie l'atto finale è tutt'altro che decisa. Introdursi in quel dialogo interiore che il soggetto porta avanti per anni significa poterlo salvare".
In occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, infine, Telefono Amico Italia ha realizzato una campagna informativa con il supporto del Gruppo ferrovie dello Stato italiane, interessate dal fenomeno in quanto il suicidio talvolta avviene anche in ambito ferroviario. In particolare si tratta di un breve video trasmesso in tutte le stazioni e a bordo treno nella settimana dal 6 al 12 settembre. "In Italia- spiega Dario Briccola, presidente di Telefono Amico Italia- non è mai stata realizzata una campagna di questo tipo, a differenza di altri paesi europei. Riteniamo sia importante comunicare e sensibilizzare il maggior numero di persone possibile sul fenomeno del suicidio perché così si può tentare di prevenirlo, dal momento che la sfida della prevenzione dovrebbe essere intrapresa dalla collettività tutta".
(Wel/ Dire)