(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 27 ott. - Negli ultimi tre anni il numero di scuole del Lazio che ha impiegato uno psicologo per gestire situazioni difficili e organizzare le attività didattiche è decisamente aumentato: ha compiuto questa scelta l'80% degli istituti(l'85% degli statali, il 69% dei privati), il 73% solo nell'ultimo anno. Lo rivela un'indagine che ha interessato i dirigenti scolastici di circa 1.100 istituti di ogni ordine e grado. Il titolo dello studio è 'La presenza e il ruolo rivestito dallo psicologo nelle strutture scolastiche del Lazio', ed è stato realizzato dall'Ordine degli psicologi del Lazio (Opla) in collaborazione con Doxa Marketing Advice.
L'INDAGINE - L'indagine rappresenta la prima mappatura della presenza e delle attività prestate dagli psicologi nelle scuole della Regione: in termini di caratteristiche della consulenza, utilità percepita, criticità emerse. "Molto positivi i risultati- afferma l'Opla- il 97% degli istituti scolastici che hanno fatto ricorso alla consulenza di uno psicologo hanno espresso una valutazione positiva del servizio fruito".
LA PROVENIENZA DEI PROFESSIONISTI - "Nella maggior parte dei casi il professionista è stato un privato (36%), un appartenente a un'associazione o cooperativa (30%), oppure un dipendente della Asl (21%). In casi meno frequenti si è trattato di uno specialista del Comune (8%) o di un insegnante già presente all'interno della scuola(5%)". Nelle scuole prese in esame, la consulenza dello psicologo ha assunto "una forma prevalentemente continuativa: Si è protratta cioè durante l'intero anno(62%), mentre solo di rado ha risposto a un'esigenza mirata, legata a un problema specifico(14%), oppure si è ridotta a un supporto per un breve periodo dell'anno(13%). In misura limitata- prosegue l'indagine- la presenza dello psicologo si è inserita in un ciclo di incontri di formazione o informazione (7%)".
I DESTINATARI - A beneficiare del servizio sono stati soprattutto "studenti (92%), ma anche famiglie(74%) e insegnanti (66%). La prestazione è rimasta raramente confinata all'interno dell'edificio scolastico(26%), ma si è estesa il più delle volte anche alle famiglie (74%)".
IL SERVIZIO EROGATO - Il 78% dei servizi si è indirizzato a singoli studenti: "Come sportello spontaneo di ascolto (60%); come supporto a problemi comportamentali e di apprendimento (19%); come orientamento scolastico (6%); talvolta come assistenza specialistica a ragazzi con disabilità(3%). Il 41% degli interventi, invece, ha interessato le classi- precisa l'Opla- per migliorare le relazioni interpersonali in contesti problematici o per favorire l'inserimento di singoli studenti presi in carico (18%); per corsi di formazione, informazione o motivazione allo studio (15%); per attività di osservazione e monitoraggio(3%). Il 37% delle attività si è indirizzata alle famiglie: attraverso colloqui individuali su libera richiesta(26%); come sostegno a nuclei in difficoltà (9%); per seminari tematici (9%). Il 31% dei servizi, infine, si è rivolto ai docenti: per consulenze individuali sul comportamento da seguire in classi problematiche o con bisogni educativi speciali (21%); per formazione o cicli di incontri tematici (12%)".
La prestazione fornita dallo psicologo è stata percepita in modo "estremamente favorevole: il 64% degli intervistati ha espresso un giudizio del tutto positivo, il 33% abbastanza positivo. L'utilità è stata valutata come significativa nella gestione delle situazioni difficili in classe (molto utile per il 72%, abbastanza utile per il 20%), ma anche nella gestione dell'attività di alunni con Bisogni educativi speciali (per il 55% molto utile, per il 31% abbastanza utile) e nella gestione di situazione di stress o burnout degli insegnanti (rispettivamente, 47% e 36%)".
Per consultare il dettaglio della ricerca è possibile visitare il sito creato appositamente dall'Ordine degli psicologi del Lazio, all'indirizzo
http://lascuolainclusiva.it/.
(Wel/ Dire)