Ludopatia, il Lazio invaso da 35mila slot e 6.683 videolottery
Volume affari di 7,6 mld, di cui 1,8 va nelle casse dello Stato
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 24 nov. - Il Lazio e' invaso dalle slot machine, dalle videolottery, e dalle scommettitorie di vario genere, dal calcio all'ippica. Il volume di affari generato supera i 7,6 miliardi di cui 1,8 di introito per le casse statali. Questi i dati del Monopolio di Stato relativi alla situazione regionale sul fronte della sale da gioco nel 2014, contenuti nel Libro blu dei Monopolio di Stato 2015, che sono stati resi noti in occasione del lancio della campagna "Liberi dal gioco d'azzardo" alla stazione Termini.
I numeri fotografano una situazione di vero assedio: 35.216 sono, ad esempio, le slot machine presenti sul territorio regionale, 6.683 le videolottery, 23 le sale bingo, 1.030 le sale scommesse a pronostico, 4.003 i luoghi di giochi come Superenalotto o Win for life, 595 le sale scommesse ippiche, 613 le scommettitorie sportive, 3.290 le ricevitorie del lotto e 6.896 i punti vendita Gratta e vinci.
La mole di affari prodotta dall'insieme di questi luoghi supera i 7,6 miliardi di giocato di cui 5,8 di vincite e 1,8 che rientrano nelle casse dello Stato.
BARETTA: SITUAZIONE SU GIOCO AZZARDO SCAPPATA DI MANO - Sul gioco d'azzardo il Governo e' "in stato d'allerta" per ragioni di ordine fiscale, ma anche "etico, sociale e legale". Lo ha detto il sottosegretario all'economia Pierpaolo Baretta, nel corso dell'incontro di presentazione del libro "C'e' gioco e gioco" del giornalista Giampiero Moncada, elencando tre elementi di difficolta': "Negli ultimi 7-8 anni la situazione ci e' scappata di mano, con buone intenzioni iniziali, come quella di limitare il gioco illegale. Tuttavia per la completa realizzazione dell'obiettivo si e' avuto un eccesso di offerta". In secondo luogo, e anche per questa ragione "e' venuto meno il punto di equilibrio tra gioco come divertimento e gioco il compulsivo".
Infine, quando parliamo di gioco, "ci troviamo di fronte a un settore industriale". Questi tre elementi determinano una "preoccupazione da parte del Governo nell'attuare le soluzioni prospettate".
(Wel/ Dire)
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