(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 3 nov. - el"Il terribile omicidio di Melito Porto Salvo non può non essere letto alla luce di una disconnessione profonda tra l'agire e la dipendenza, perché ormai un ragazzo su tre non può prescindere dall'utilizzo di internet". Lo affermano in una nota Donatella Marazziti, direttore scientifico della Brf, e Mario Campanella, giornalista, autori di una ricerca effettuata proprio in Calabria sull'utilizzo e la dipendenza da internet.
"Esiste una correlazione simile alla dipendenza chimica- scrivono Marazziti e Campanella, il cui lavoro sulla Calabria sarà pubblicato a dicembre- che scatena reazioni violente nella privazione, certo non paradossali e drammatiche come nella fattispecie. I meccanismi deputati all'affettività vengono coinvolti- prosegue la nota- con effetti che richiamano a un'aggressività primordiale, del tutto identici alla deprivazione da sostanze che si registra nelle tossicodipendenze Purtroppo in Italia- aggiungono Marazziti e Campanella- le ragioni degli adolescenti, in termini di prevenzione, non trovano alcuna ospitalità; accanto a Regioni virtuose come la Lombardia, che utilizzano percorsi psicoterapici per i ragazzini, e come la stessa Calabria (che ha appena approvato un protocollo per la prevenzione del fenomeno) ce ne sono tantissime altre- concludono- quasi la maggioranza, che non investono un euro su questi aspetti".
(Wel/ Dire)