(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 3 nov. - Come "educare" l'attenzione dei bambini? Attraverso una scuola che unisca la meditazione all'apprendimento. È quella promossa da Alice Project, e non si ferma all'aspetto sociale ma coinvolge anche la 'Persona' nella relazione con se stessa. Il progetto è stato fondato da un insegnante trevigiano, Valentino Giacomin, che ha lavorato in questa direzione con Luigina De Biasi, prima in Italia, nella scuola pubblica, per più di dieci anni attraverso una ricerca finalizzata a definire i contenuti e i metodi di un nuovo paradigma educativo per tutte le scuole (1980 - 1990); poi in India, dove ha fondato due scuole a Sarnath e Bodhgaya dimostrando che le capacità di attenzione e concentrazione dei bambini aumentano quando si dà valore alle immagini interne e all'individuo, attraverso un percorso di autoconsapevolezza che aiuti i minori a rispettare l'ambiente e gli altri.
"Si insegna inglese e indi con una base filosofica- spiega Giacomin in un video girato da Antonella Adorisio, segretaria scientifica del Centro italiano di psicologia analitica (Cipa) di Roma, che ha visitato le scuole in India nel 2008 e nel 2010- si lavora soprattutto sul vissuto. Esiste una situazione interna, una esterna e l'interdipendenza tra processi emotivi e cognitivi. Nella nostra scuola si attenziona quindi tutto il processo delle emozioni, per riconoscerle e dare loro un nome".
Usando questo metodo ogni giorno, in soli pochi mesi i risultati sono stati incredibili: "I bambini non solo hanno potenziato le capacità di concentrazione, memoria e attenzione, ma hanno anche modificato il loro comportamento durante le lezioni. In particolare, alcuni bambini con ritardo mentale e disturbi del comportamento che avevano problemi a seguire la lezione- spiega Giacomin sulla sua pagina Facebook, citando le osservazioni di una psicologa che sta coordinando in India la ricerca sull'attenzione dei bambini- hanno modificato il loro atteggiamento e la loro postura, riuscendo a partecipare attivamente alla lezione".
Purtroppo a Treviso Alice Project non è riuscito "perché troppo contrastante con l'andamento della scuola in Italia, più attenta agli aspetti legati all'efficienza e alla cognizione, che generano poi frustrazione". Ha affermato Magda Di Renzo, psicoterapeuta dell'età evolutiva e responsabile del servizio Terapie dell'Istituto di Ortofonologia (IdO), in occasione dell'incontro promosso al Cipa di Roma sul primo libro dedicato al progetto, scritto da Gloria Germani e intitolato 'Scuola di felicità e decrescita: Alice project'.
Come fare per rifondare una scuola basata sulla pedagogia, consapevole che l'apprendimento parte dal mondo interno? "Alice Progect è un metodo non innovativo ma contrastante con lo spirito dei nostri tempi. Si rifà a tutte le tradizioni psicologiche e pedagogiche della nostra tradizione. È un percorso interno- prosegue Di Renzo- che cerca di recuperare tutte le potenzialità del bambino, sottolineando che la motivazione è intrinseca all'atto dell'apprendere e non esterna. Questo approccio incentiva il gusto del capire e della scoperta".
C'è un principio etico alla base: "Se vuoi stare bene devi vivere in un ambiente in cui tutti stanno bene nel rispetto delle diverse individualità".
Adorisio ha fatto esperienza diretta delle due scuole in India: "Sono rimasta entusiasta di queste proposte educative e di questo metodo, che ho osservato personalmente. Ho visto i bambini in classe che meditavano, si concentravano nel fare le visualizzazioni chiudendo gli occhi ed erano sereni. Giacomin mi ha spiegato che nelle due scuole - che contano, dalla materna alle superiori, circa 2.000 studenti - i disturbi dell'attenzione sono scomparsi".
In Italia questo modello è stato sperimentato nel Veneto 30 anni fa. Giacomin e De Biasi lo hanno adottato per una decina di anni inserendo lo yoga e la meditazione per una presa di consapevolezza delle proprie emozioni. "I due maestri lavorano molto sul piano affettivo, ottenendo enormi risultati- ricorda l'analista junghiana- i bambini grazie a questo approccio crescono in maniera creativa, matura e consapevole".
In india le due scuole vanno avanti grazie alle donazioni, hanno ricevuto anche il patrocinio del Dalai Lama. "Tutti gli alunni appartengono alle caste inferiori della società indiana. In 20 anni molti di loro sono diventati insegnanti e oggi uno di loro è il preside", conclude la direttrice della scuola di specializzazione del Cipa-Istituto di Roma .
Da dove nasce il libro? "Mi sono avvicinata come madre a questo progetto. Sono laureata in filosofia occidentale e successivamente ho approfondito la filosofia orientale- racconta Gloria Germani, l'autrice- poi, tramite un'amica di Treviso, ho conosciuto nel 2008 la scuola di Giacomin. Ho iniziato con lui una grossa corrispondenza via email. Mia figlia aveva frequentato le scuole steineriane, ma l'Alice Project mi è sembrata superiore nell'intuizione di base- afferma la filosofa- è più adatta ai nostri tempi, facendo proprie le tematiche portate avanti dalla scienza contemporanea: non c'è frattura tra interno ed esterno. Lo dicono le neuroscienze e la filosofia quantistica, occorre essere capaci di gestire emozioni e mente. E farlo da bambini è importantissimo".
Dopo cinque di visite alle scuole di Giacomin è nato quindi il primo libro-documentario che descrive il metodo adoperato in Alice Project. Il messaggio è: "La mente dei bambini deve essere educata in tutti i suoi aspetti, come l'emotività, la fantasia e la pace interiore, che è fondamentale. Una scuola che si centra solo sul profitto e le nozioni esterne si perde una fetta enorme della persona con conseguenze gravissime".
Utilizzando questo approccio sono arrivati due grandi risultati: "Il primo, fantastico- sottolinea Germani- è la scomparsa della sindrome Adhd (Deficit di attenzione e iperattività); il secondo è l'assenza di qualsiasi fenomeno di bullismo e violenza. Voglio sottolineare che gli studenti sono tutti figli di contadini, e tutti hanno avuto il massimo dei voti. Una maggiore presenza mentale e pace interiore consentono migliori risultati anche nelle prestazione nozionistiche".
Qual è dunque la base filosofica di questo progetto? "Il mondo che viviamo è il risultato della nostra qualità di mente, questo è il tema filosofico fondamentale. Se la mente è armoniosa lo sarà anche il mondo che ci circonda. È uno dei risultati più importanti delle scienze contemporanee, nonché il grande portato delle filosofie orientali. La mente- conclude- è l'unione di emozione e cognizione".
Qui è possibile vedere i video di Adorisio:
video 1
video 2
video 3
(Wel/ Dire)