Ribola: Produce effetto catartico e mette in movimento la psiche
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 3 nov. - "Gli eventi sincronici accadono sia sul piano psichico che su quello reale aldilà della volontà e non sono riproducibili, ma producono una situazione di tale stupore, meraviglia o orrore in chi li vive che non possono passare inosservati. È un evento talmente dirompente dal punto di vista emozionale che produce un effetto catartico e mette in movimento una psiche che magari era un po' bloccata. Tutti coloro che lo vivono se ne accorgono perché ci colpisce fortemente". Lo rivela alla DIRE Daniele Ribola, psicoanalista junghiano e direttore della Libera Scuola di terapia analitica (Lista).
"Certo, è possibile che esistano episodi di sincronicità di cui non ci accorgiamo- ammette poi Ribola- che non vediamo e che siano espressione di un arrangiamento acausale della realtà, come se le cose possano girare intorno più a un senso che a seri eventi lineari".
- Esistono anche altri esempi di sincronicità? "Jung faceva un'ipotesi azzardata- rivela il direttore della Lista- ovvero che la relazione psicosomatica potrebbe essere una relazione di tipo sincronistico: corpo e psiche si attivano intorno a un significato, in cui il corpo è l'evento esterno e la psiche quello interno. Sull'argomento è intervenuto anche David Bohm, un grande fisico quantistico che parlava di un ordine intricato, invisibile, che potrebbe corrispondere benissimo alla sincronicità di Jung e Paoli. Un ordine accessibile solo in rarissimi istanti della vita- sottolinea il direttore- in quei fenomeni particolarmente intuitivi e profondi in cui è possibile uscire dalla nebbia che ci avvolge quotidianamente per intravedere le relazioni significative degli eventi accaduti nella vita".
- Sincronicità e inconscio, che rapporto c'è? "L'inconscio segue una fenomenologia senza tempo e spazio, molto simile alle particelle viste da un punto di vista quantistico- ricorda Ribola- come se la non causalità fosse la legge profonda dell'inconscio o del funzionamento profondo del reale (come dicono i fisici). Il nostro inconscio potrebbe quindi funzionare secondo schemi diversi e difficili da definire coscientemente, legati al fatto che è una specie di tutto che funziona sincronisticamente. Nel suo funzionamento non è infatti divisibile secondo categorie coscienti- chiarisce- è la coscienza che funziona separando per mettere le cose in uno spazio-tempo".
- Ci spiega la differenza tra esperienze sincroniche ed esperienze sincronistiche? "I fatti sincronici sono facilmente rilevabili, sono eventi che non hanno niente di sincronistico a livello psicologico, non hanno un significato ma sono l'espressione di un raggruppamento di fatti esterni. La sincronicità- chiosa lo psiconalista junghiano- è invece l'esperienza soggettiva in cui l'emozione è fortissima perché porta con sé un significato molto profondo".
- Che rapporto c'è tra sogni e sincronismo? "I sogni seguono la stessa regola dell'inconscio e possono portare completamente fuori dallo spazio-tempo che organizza la nostra coscienza. Ci portano in una dimensione di tipo altro e quindi anche sincronistica. Ho visto sogni che sono stati una componente essenziale di elementi sincronistici e sogni che anticipavano eventi oggettivi. Una cosa straordinaria perché il tempo non esiste più. Il solo fatto che certi sogni anticipino anche eventi non prevedibili fa capire che in qualche modo l'inconscio funziona relativamente fuori dal tempo. In senso molto lato, il lavoro sul sogno ci rende più sensibili allo specifico linguaggio metaforico, simbolico, che sfugge a delle regole logiche e ci porta in dimensioni completamente altre. Ci mette in relazione con una capacità dell'inconscio- conclude Ribola- di avere una visione della vita completamente altra".
(Wel/ Dire)