(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 31 mar. - Regione Lombardia festeggia la Giornata della memoria delle vittime di mafia, voluta dall'associazione Libera ogni 21 marzo, con un convegno aperto alle scuole.
Tra le novita' dell'anno nella lotta alla mafia in Lombardia c'e' la costruzione del progetto di supporto psicologico a collaboratori di giustizia e vittime di mafia elaborata da un team di ricercatori guidati da Antonino Giorgi, professore dell'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Brescia.
A maggio il percorso di sostegno psicologico potrebbe rientrare in una legge regionale e diventare finalmente operativo. La squadra di ricercatori ha gia' incassato il sostegno di associazioni antimafia in diverse province lombarde e l'appoggio di alcuni dei magistrati antimafia in regione. Manca solo una firma del consiglio regionale per dare il via al progetto. L'approccio psicologico aiuta a scovare i lati deboli della mente dei mafiosi. "Non hanno la categoria del godersi la vita - spiega il professor Giorgi- l'umorismo, l'ironia, fanno perdere i riferimenti, indeboliscono". Per questo personaggi come Peppino Impastato hanno segnato la storia dell'antimafia. Le identita' mafiose "sono fondamentaliste dal punto di vista psicologico. Sono dei veri generali", aggiunge Giorgi. Entrare in contatto con un mondo cosi' rigido e privo di umanita', crea un trauma psicologico ripetuto, come spiega la dottoressa Francesca Calandra. "Spesso le vittime di mafia hanno un'alterazione nel modo in cui percepiscono la realta'", afferma.
C'e' una vittimizzazione continua di chi subisce i soprusi delle mafie che si costruisce un'identita' proprio su questa violenza che e' costretto a sopportare. Per questo motivo le vittime di mafia che denunciano cercano di affermare se stessi in modo diverso, nuovo. Il lavoro e' uno degli strumenti con i quali riscattarsi, dichiarare vittoria sulla violenza. L'altro aspetto molto delicato sul quale devono lavorare gli psicologi e' l'armatura contro gli affetti che costruiscono le vittime. Un altro modo per estraniarsi e che impedisce il pieno reintegro nella societa' di chi e' stato toccato dalla mafia.
(Wel/ Dire)