(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 24 mar. - "Per ognuna delle patologie ricomprese nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) occorre un lavoro di concretizzazione dei benefici offerti alle persone a cui viene attribuita, sul piano diagnostico, quel tipo di problematica. Il governo, nella qualita' specifica del ministero della Salute, sta cercando di fare una ricognizione puntuale dei servizi che la societa' dovra' rendere a questi pazienti sul piano sanitario, nella consapevolezza che tali soggetti hanno bisogno anche dei cosiddetti trattamenti non farmacologici". Lo dice Paola Binetti, esponente della XII commissione Affari Sociali alla Camera.
COSA POSSONO OFFRIRE I LEA - "Un progetto terapeutico calato nel soggetto- chiarisce Binetti- i bambini autistici presentano una diversita' cosi' significativa da richiedere, ognuno di loro, un progetto personalizzato. Al centro dell'offerta terapeutica deve esserci quindi il minore e non la diagnosi".
TRILOGIA DI INTERVENTI NEI NUOVI LEA - "Ai bambini coinvolti nel disturbo autistico e alle loro famiglie i Lea offrono una trilogia di interventi - psicoeducativo, psicoterapeutico e abilitativo-riabilitativo estensivo - che fa giustizia rispetto all'approccio contenuto nelle Linee guida, comunque confermate. Un passo in avanti- afferma il deputato centrista- per puntualizzare che sono necessari, ma non sufficienti, gli interventi di tipo abilitativo-riabilitativo".
Nei nuovi Lea si delinea in sostanza un approccio "integrato, capace di sviluppare l'autonomia personale e sociale di questi soggetti", ripete Binetti. Si mettono cosi' in evidenza "non solo le funzioni compromesse a livello sensoriale, motorio, cognitivo, neurologico e psichico, ma anche e soprattutto le loro capacita' potenziali, che meritano di essere sviluppate. I Lea presuppongono infatti tutta una serie di audit, sia del neuropsichiatra che dello psicologo, per arrivare a descrivere il minore autistico in modo dettagliato".
INTERVENTI DI RETE SOCIALE - "I Livelli essenziali di assistenza cosi' aggiornati rafforzano l'attenzione sulle istituzioni scolastiche. L'obiettivo e' inserire e non parcheggiare i minori con autismo nella scuola- sottlinea Binetti- per prendere in carico i loro bisogni specifici e le loro potenzialita', senza cristallizzarli su cio' che non possono fare". Il neuropsichiatra infantile propone quindi una visione di 'empowerment' che sappia fare della "diversita' un elemento da portare all'attenzione positiva del gruppo".
L'ASPETTO INNOVATIVO DEI LEA - "Nuova e' l'enfasi data a questo intervento integrato, che mette insieme il metodo Aba - per lavorare sugli strumenti di condizionamento positivo senza fermarsi all'aspetto comportamentistico - con gli interventi di tipo psicoterapeutico, volti a fare luce sulle emozioni, le paure e le ansie liberate in questi bambini. Ne' la terapia comportamentale, ne' la psicoterapia- conclude Binetti- devono farci dimenticare che questi bambini, come tutti gli altri, hanno bisogno di interventi psicoeducativi per essere incoraggiati e stimolati in una prospettiva evolutiva di sviluppo delle loro capacita' e competenze".
(Wel/ Dire)