Autismo, IdO: Seguiti 245 bambini, tutti migliorati
"Per i maggiori di 5 anni risultati positivi dopo 4 anni terapia"
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 24 mar. - All'Istituto di Ortofonologia (IdO) sono seguiti 245 bambini autistici (199 maschi e 46 femmine) tra i 2 e i 17 anni, di cui 152 soggetti presentano sintomatologia severa. Sono tutti inseriti nel progetto terapeutico 'Tartaruga' (psicodinamico, intensivo e integrato), "e sono tutti migliorati progressivamente, sia i minori di 5 anni che i bambini più grandi". A dirlo è Magda Di Renzo, responsabile del servizio Terapie dell'IdO.
"I bambini minori di 5 anni, oltre a migliorare già nel primo ciclo di terapia (2 anni), hanno anche cambiato diagnosi passando dalla condizione di autismo a quella di spettro autistico. Per i secondi (maggiori di 5 anni), invece, miglioramenti nella terapia sono stati riscontrati in modo significativo a lungo termine, ovvero dopo 4 anni. Considerato che l'attuale problema nelle Linee Guida sono i risultati a lungo termine- precisa la psicoterapeuta dell'età evolutiva- è significativo poter vedere risultati dopo 4 anni".
La prospettiva psicodinamica, che ha come tema la complessità, "mal si aggancia ai dati quantitativi, ma il nostro sforzo è stato proprio quello di costruire griglie per ottenere dati- aggiunge- Non lo facciamo perché crediamo che le evidenze di base siano l'unico modo per fare scienza, ma perché costituisce per noi un impegno a fare di più". Così, per avere risultati quantitativi e verificare l'andamento della struttura generale del bambino e la sua modalità di rapportarsi, "abbiamo somministrato ogni due anni ai bambini che seguiamo il test Ados (Autism diagnostic observation schedule)".
L'Ados ha punteggi cut off per indicare due diverse condizioni cliniche: da 7 a 11 è lo spettro autistico, "con un grande ventaglio di possibilità", e da 12 in poi è l'autismo.
"Per 87 bambini (65 maschi e 22 femmine), la maggior parte con sintomatologia severa- prosegue Di Renzo- dopo due somministrazioni ados e in seconda valutazione, dopo due anni di terapia, abbiamo avuto un punteggio inferiore al precedente segnando una sintomatologia meno severa".
Per quanto riguarda gli stati mentali, invece, il test che si utilizza è quello della falsa credenza di Baron-Cohen "per verificare se il piccolo è arrivato a rendersi conto che l'altro ha una mente. Inoltre- chiarisce l'esperta- nel processo che porta alla strutturazione della mente l'intenzione è l'elemento cardine". Valutando 112 bambini (89 maschi e 23 femmine tra i 2 e i 15 anni), "abbiamo notato che sono tutti migliorati con la terapia e che i piccoli che hanno mostrato l'intenzione hanno segnato un passaggio da una situazione di ritardo ad una di normalità cognitiva. Questo perché- spiega la psicoterapeuta- quando migliora la possibilità relazionale migliora anche la possibilità di esprimere il potenziale cognitivo ".
Utilizzando poi il test della Leiter, "abbiamo visto che 59 soggetti sono migliorati nell'intenzione predicendo un'evoluzione cognitiva. Questo si è verificato dopo due anni di terapia, indicando che pure in assenza di un adeguato punteggio Ados è possibile predire un'evoluzione futura. Un aspetto molto importante anche da comunicare ai genitori".
Infine è stata valutata la presenza di empatia con "il nostro Test sul contagio emotivo (Tce). Su 104 bambini, 48 hanno mostrato assenza di risposte emozionali con un punteggio Ados pari a16. Laddove invece i minori hanno mostrato contaggio emotivo oppure un principio di contagio emotivo (39 soggetti)- precisa Di Renzo- abbiamo avuto una media Ados di 9 (spettro autistico). Solo i minori che hanno presentato empatia, un sottogruppo formato da 17 bambini, sono usciti dalla diagnosi Ados dopo aver seguito la terapia, scendendo a un punteggio pari a 5. Questo non vuol dire che non permangano comportamenti difficili- conclude Di Renzo- ma che dobbiamo indagare qual è il livello di sviluppo per capire le potenziali del bambino".
(Wel/ Dire)
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