(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 17 mar. - "Ho avuto molto tempo per riflettere su cos'è che rende una persona un buon genitore. E ho capito che è la costanza, e ho capito che è la pazienza, è il saper ascoltare ed è saper fingere di ascoltare anche quando tu non puoi ascoltare più". Parole di Sam Dawson, il protagonista del film di Jessie Nelson 'Mi chiamo Sam' (2001).
Il film racconta la storia di Sam Dawson, un uomo adulto ma che a causa di un ritardo ha le abilità mentali di un bambino di sette anni. Il ritardo mentale di Sam (disabilità intellettiva nel DSM-V) è una patologia cognitiva persistente data da un alterato funzionamento del sistema nervoso centrale. Ma ciò, come si vedrà, non mina in alcun modo la sua capacità di essere un buon genitore.
Tutto il film è costruito intorno alla singolare situazione che si trova a vivere il protagonista: costretto a crescere la figlia da solo dopo l'abbandono volontario della madre. Tuttavia la vita di Sam e Lucy è armoniosa, intrisa di un affetto e di un'intesa profondi. La situazione però precipita nel momento in cui lo Stato della California fa causa a Sam accusandolo di non essere in grado di badare alla bambina. Per questo Sam si rivolge a Rita, un avvocato di successo. Nonostante il grande impegno di quest'ultima, Lucy viene affidata ad una coppia. Sam però non si rassegna: riuscirà a convincere anche i genitori affidatari di sua figlia di essere un buon padre e dell'impossibilità per la bambina di vivere lontano da lui.
La domanda che la storia induce a porsi è: può la presenza di un ritardo mentale integrarsi con una genitorialità adeguata? E, più in generale, c'è un'altra questione che attraversa il film: chi può stabilire se una persona sia adeguata a svolgere questa funzione? Rispondere a questa domanda comporterebbe l'analisi di dinamiche relazionali e psicologiche profonde e complesse che preferiamo rimandare ai nostri lettori.
Restando invece più ancorati al messaggio del film, una chiave di lettura possibile potrebbe risiedere nell'idea che la differenza che conta non è quella tra genitori buoni e genitori cattivi, bensì tra coloro che sanno di essere imperfetti e coloro che, invece, sono convinti di essere migliori.
Video Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=15HxWDkk7ks (Wel/ Dire)