(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 17 mar. - Secondo il documento approvato dal CISMAI (Semeiotica medica nell'abuso sessuale dei bambini prepuberi) l'abuso sessuale presenta una compagine di segni e sintomi specifici da non essere rilevabili se non in un contesto clinico anche se la rilevazione e la diagnosi costituiscono problemi complessi in cui si intrecciano fattori medici, psicologici, sociali e giuridici che rende indispensabile il coinvolgimento di più figure professionali.
In virtù di questo, la diagnosi di abuso sessuale rappresenta una diagnosi multidisciplinare. Una diagnosi solo medica raramente è possibile: nella letteratura internazionale è riportato che il 50%-90% dei minori vittime di abuso sessuale accertato presenta reperti genitali e/o anali normali o non specifici. Risulta doveroso per tutti i colleghi che operino in tali contesti considerare con preoccupazione alcuni indizi: Segnali di una sessualizzazione traumatica: - disegni e/o racconti sessualmente espliciti, inappropriati all'età; - interazione a carattere sessuale con altre persone; - masturbazione coatta o introduzione di oggetti in vagina; - disagio o rifiuto a spogliarsi per visite mediche o attività sportive; - inibizione e preoccupazione relativa ad argomenti sessuali; - messa in atto di precoci forme di seduzione.
Affermazione spontanea del bambino di aver subito molestie sessuali: - Disturbi della sfera alimentare; - Disturbi del controllo sfinterico; - Disturbi dell'umore; - Presenza di fobie; - Esibizionismo; - Difficoltà relazionali con entrambi i sessi; - Enuresi; - Inibizione, assenza di slancio vitale, stanchezza cronica, demotivazione; - Caduta del rendimento scolastico o frequenti e prolungate assenze.
Negli adolescenti in particolare un aumentato interesse relativo alla sessualità è normale, tuttavia ci sono alcuni segnali che possono indicare un abuso sessuale: - promiscuità sessuale (partners multipli); - prostituzione adolescenziale; - gravidanze precoci; - tentativi di suicidio; - insolito allontanamento dalla famiglia; - abuso di sostanze stupefacenti e alcool.
Indicatori di violenza assistita: - Più alta incidenza di disturbo post-traumatico da stress complesso ( Herman); - Instabilità affettiva; - Impulsività; - Difficoltà nella modulazione della rabbia; - Preoccupazioni suicide; - Autolesionismo; - Amnesia; - Ricordi intrusivi degli episodi traumatici; - Impotenza - vergogna-colpa; - Accettazione della violenza quale regola delle relazioni affettive; - Somatizzazione; - Disturbi dell'attaccamento; - Problemi scolastici; - Depressione e ansia.
Come si opera in questi casi? Occorre tener presente, previa valutazione interdisciplinare in equipe, considerare un processo d'intervento suddiviso in 4 fasi: - la rilevazione: individuazione dei segnali di malessere dei minori ed i rischi per la loro crescita, connessi alle condotte pregiudizievoli degli adulti; - la protezione: intervento volto ad arrestare il comportamento maltrattante/abusante, modulato in relazione alla gravità dello stesso che nei casi più gravi; - la valutazione: percorso teso a valutare il quadro complessivo della situazione traumatica nei suoi aspetti individuali e relazionali; - il trattamento: intervento finalizzato a ripristinare sufficiente condizione di benessere per il minore.
(Wel/ Dire)