Contrasto alla dispersione scolastica: da drop-out a drop-in
Articolo di Anna Graziani e Alessandra Lanari, Crisp a.r.l, sul sito dell'Ordine psicologi Lazio
(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 10 mar. - Nell'ambito dell'istituzione scolastica si assiste ad una progressiva percentuale di abbandono insieme ad una inaccettabile dispersione nel passaggio dalla scuola dell'obbligo al biennio della scuola superiore.
I giovani che presentano difficoltà, hanno spesso subito inizialmente un impatto negativo con l'istituzione scolastica ed hanno continuato ad accumulare insuccessi, entrando in un circolo vizioso caratterizzato da senso di fallimento, perdita di autostima, caduta della motivazione, vero e proprio rifiuto di questa e di qualsiasi altra possibilità formativa.
Naturalmente, anche se questo aspetto è più preoccupante e incisivo sul piano sociale, la dispersione non si identifica esclusivamente con bocciature ed abbandoni, ma questi segnali devono essere considerati come un fenomeno ben più complesso di perdita di efficacia e di continuità dell'impresa formativa diffuso non solo all'interno del presente presidio educativo, ma sull'intero territorio nazionale.
In Italia, la dispersione scolastica è un fenomeno che nelle scuole secondarie di II° grado a volte raggiunge il 30% dei casi. La Conferenza di Lisbona ha fissato degli obiettivi in tal senso: ridurre la percentuale dei giovani che abbandonano prematuramente l'istruzione e la formazione al di sotto del 10% entro il 2020.
Dalle ricerche internazionali i principali fattori di rischio del disagio e della dispersione scolastica possono essere racchiusi in tre principali categorie: rischio accademico; rischio socio-culturale; rischio comportamentale.
Attorno ai temi indispensabili della efficienza, ma anche della solidarietà e della valorizzazione dei talenti, la società cerca, nell'attuale contesto, il proprio volto più moderno e umano. Ridurre il tasso dei ragazzi 'dispersi' significa non sprecare occasioni, conservare i fattori di ricchezza e impedire che divengano fattori di povertà e di disagio sociale. Non si tratta solo di assicurare migliori prestazioni degli alunni attraverso un innalzamento della qualità dell'istruzione e dell'insegnamento, ma anche di garantire che aumentino drasticamente i giovani che hanno un titolo di studio; ciò da una parte per elevare il tasso medio di istruzione dei cittadini europei e dall'altra per offrire ad ogni cittadino le conoscenze necessarie a svolgere attivamente la sua parte nella vita democratica del proprio paese e dell'intera Europa. In questo modo si promuove l'equità, la coesione sociale e la cittadinanza attiva, nonché l'incoraggiamento alla creatività e all'innovazione, vera specificità, insieme alla qualità della conoscenza scientifica e tecnologica, del modello europeo nella compagine competitiva internazionale.
OBIETTIVI - Il progetto si è proposto come una ricerca-azione con lo scopo di: individuare i casi a rischio di dispersione e di abbandono; analizzare gli elementi che determinano il disagio; attuare interventi formativi per identificare e sostenere le strategie poste in atto per evitare l'abbandono e la dispersione da parte degli studenti a 'rischio'; favorire una migliore conoscenza di sé sul piano individuale e sociale, per lo sviluppo delle capacità auto decisionali; individuare e stimolare abilità e competenze nello studente,affinchè possa elaborare percorsi di vita fondati sulla conoscenza di sé, dei propri bisogni individuali e delle opportunità del mondo esterno; definire delle modalità di approccio innovativo didattico-esperenziale per rinforzare il livello motivazionale scolastico; sostenere gli studenti agendo sul potenziamento dei fattori protettivi.
DESTINATARI - Docenti e alunni del I° biennio della Scuola Secondaria di II° dell'Istituto paritario 'Renzo Levi' di Roma. METODOLOGIA - Ricerca-azione. Il primo passo è stato analizzare il contesto di intervento, includendo le fasi di individuazione dei soggetti a rischio ed analisi dei fattori di rischio degli stessi, per potenziare i fattori protettivi.
È stato quindi necessario, per agire sulla prevenzione, inserire nella fase iniziale la somministrazione agli alunni del Questionario Focus 13 che raccoglie informazioni sugli interessi, motivazioni ed atteggiamenti degli studenti e restituisce report individuali e report per gli operatori indicando le strategie di intervento. Nello specifico, l'utilizzo del questionario ha avuto come obiettivo quello di fornire all'alunno la capacità di contestualizzare la situazione e percepire il problema, raccogliere ulteriori informazioni e generare opzioni, valutare gli interessi e le motivazioni, formare gli atteggiamenti rispetto alla propria scelta futura, valutare criticamente le diverse possibili opzioni, risolvere il problema, ovvero assumersi la responsabilità della decisione, impegnarsi nella decisione presa.
La restituzione dei risultati è avvenuta attraverso colloqui individuali con gli studenti e la restituzione di report per gli operatori agli insegnanti e agli psicologi scolastici.
Attraverso i report sono state fornite indicazioni sulle aree di disagio dello studente. Nei colloqui di restituzione è stato fornito sostegno agli studenti agendo sul potenziamento dei fattori protettivi, individuati i casi a rischio di dispersione e di abbandono e analizzati gli elementi di disagio scolastico.
Sono stati inoltre effettuati interventi mirati di recupero, attraverso la formazione e l'azione degli insegnanti e fornendo loro strumenti di informazione e azione.
È stato creato un gruppo di lavoro rispetto alle specifiche necessità della Scuola stessa. Oltre alla realizzazione di un intervento di orientamento che ha sostenuto gli alunni nel processo di scelta, attraverso lo sviluppo di specifiche competenze in grado di sostenere la qualità e l'efficacia delle scelte formative, sono stati realizzati percorsi di formazione degli insegnanti e percorsi di formazione genitoriale.
È stato inoltre possibile integrare le attività di orientamento svolte con le attività previste dallo sportello psicopedagogico. La modalità di intervento è stata quella relativa alla ricerca-azione, integrata nel curriculum scolastico.
FASI DI INTERVENTO - 1) Valutazione iniziale dei soggetti, ricavata dalla somministrazione di FOCUS13; 2) Formazione docenti; 3) Interventi didattici sulla motivazione allo studio; 4) Valutazione in itinere e finale dell'intervento; 5)Monitoraggio del progetto, che prevede: recupero dei soggetti a rischio di disagio e dispersione, messa a punto di schemi di intervento presentabili come modelli di 'buone pratiche', promozione di un atteggiamento di maggior fiducia nei confronti dell'istituzione scolastica.
STRUMENTI - Per il rischio accademico: voti scolastici (eterovalutazione), questionario FOCUS13 di L. Boncori (autovalutazione). Per il rischio socioculturale: FOCUS13 (famiglia, compagni, ambiente e resilienza). Per il rischio comportamentale: note disciplinari, voto condotta e FOCUS13.
Risorse umane, risorse tecniche e risorse strumentali Figure coinvolte: Equipe di psicologi Crisp, psicologi dello sportello scolastico, docenti.
I responsabili dell'esecuzione del progetto sono stati gli psicologi Crisp: si sono occupati della formazione docenti, della somministrazione ed elaborazione questionari FOCUS13, dei colloqui di restituzione individuale del report generato dal SW FOCUS13 e dell'invio dei soggetti a rischio allo sportello scolastico.
CRITERI DI VERIFICA E INDICATORI DI EFFICACIA - In riferimento alle linee guida in tema di contrasto alla dispersione scolastica pubblicate nel 2011 da parte dell'Assessorato alle Politiche della Scuola della Provincia di Roma, il criterio utilizzato per quantificare il successo scolastico è stato l'ammissione all'anno successivo, in quanto criterio complementare positivo a quello utilizzato per definire la dispersione. È stato considerato, come indice di confronto, il criterio di successo dato dalla proporzione di valutazioni insufficienti che variavano nel periodo compreso fra l'inizio (valutazioni del primo quadrimestre comunicate a Febbraio) e la conclusione dell'anno scolastico. Il numero degli studenti 'recuperati' è la differenza fra numero di studenti ammessi al 2° anno e numero di studenti che, all'interno dell'insieme degli ammessi, al 1° trimestre avevano una o più insufficienze in un insieme di quattro materie ritenute indicative di rischio (Matematica, Inglese, e due discipline caratterizzanti l'indirizzo).
Nello specifico, nell'a.s. 2011/2012, in cui è stato realizzato il progetto, il numero totale di alunni a rischio è stato pari a 28; il numero degli alunni recuperati è stato pari a 19 e quelli non recuperati 9, così suddivisi per i tre indirizzi scolastici: - indirizzo A: ammessi 38.50%, non ammessi 4.25%, rimandanti 57.25%, abbandoni 0; - indirizzo B: ammessi 61,54%, non ammessi 0, rimandanti 38,46%, abbandoni 0; - indirizzo C: ammessi 30,77%, non ammessi 26,92%, rimandati 42,31%, abbandoni 1; CONSIDERAZIONI FINALI - Gli studenti hanno mostrato un atteggiamento collaborativo e disponibile e hanno compreso e apprezzato l'utilità dell'orientamento. È stato attuato un lavoro di equipe molto proficuo, attraverso la collaborazione di tutti gli operatori coinvolti nel progetto, che ha permesso di identificare strategie e realizzare iniziative utili a sostenere i ragazzi nel loro percorso di scelta del loro futuro scolastico.
Gli psicologi del progetto, essendo specialisti in valutazione, utilizzano il questionario FOCUS da molti anni e contribuiscono da tempo alla sua standardizzazione. L'intervento, essendo di stampo umanistico, pone al centro del progetto l'alunno come unico agente dell'orientamento e prevede che tutto ciò che gli orientatori possono e devono fare consiste nel formare atteggiamenti corretti nei confronti delle carriere e far maturare la capacità di decidere razionalmente (L. Boncori).
L'impiego nel progetto del questionario FOCUS13, entrato a far parte delle linee guida contro la dispersione scolastica, è garanzia di riproducibilità (Pubblicazione: Gli ultimi per primi. Progetto pilota di contrasto alla dispersione scolastica. Linee Guida Roma, Anicia, 2011).
È auspicabile la promozione di questo intervento per il raggiungimento degli obiettvi fissati dalla conferenza di Lisbona. Tale progetto tornerà utile per le amministrazioni pubbliche per monitorare e prevenire il disagio scolastico in ogni sua manifestazione (dispersione, bullismoà).
(Wel/ Dire)
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