(DIRE - Notiziario Psicologia) Roma, 10 mar. - È partita una nuova petizione di sostegno alla battaglia contro i compiti a casa, intitolata 'Basta compiti!'. Il promotore è Maurizio Parodi, dirigente scolastico, autore del libro 'Basta compiti! Non è così che si impara' (Sonda Editore) e attualmente assegnato al Coordinamento genitori democratici.
Il dirigente ha indirizzato questa petizione al Miur (https://www.change.org/p/genitori-docenti-dirigenti-scolastici-ca mpagna-basta-compiti) per chiedere "che i compiti a casa siano aboliti, nella 'scuola dell'obbligo', perché: - Sono inutili: le nozioni ingurgitate attraverso lo studio domestico per essere rigettate a comando (interrogazioni, verifiche...) hanno durata brevissima: non 'insegnano', non lasciano il 'segno'; dopo pochi mesi restano solo labili tracce della faticosa applicazione; - Sono dannosi: procurano disagi, sofferenze soprattutto agli studenti già in difficoltà, suscitando odio per la scuola e repulsione per la cultura, oltre alla certezza, per molti studenti 'diversamente dotati', della propria 'naturale' inabilità allo studio; - Sono discriminanti: avvantaggiano gli studenti avvantaggiati, quelli che hanno genitori premurosi e istruiti, e penalizzano chi vive in ambienti deprivati, aggravando, anziché 'compensare', l'ingiustizia già sofferta; - Sono prevaricanti: ledono il 'diritto al riposo e allo svago' (sancito dall'articolo 24 della dichiarazione dei diritti dell'uomo) riconosciuto a tutti i lavoratori - e quello scolastico è un lavoro oneroso e spesso alienante - si danno anche nelle classi a tempo pieno, dopo 8 ore di scuola, persino nei week end e 'per le vacanze'; - Sono impropri: costringono i genitori a sostituire i docenti; senza averne le competenze professionali, nel compito più importante, quello di insegnare a imparare (spesso devono sostituire anche i figli, facendo loro i compiti a casa); - Sono limitanti: lo svolgimento di fondamentali attività formative (che la scuola non offre: musica, sport...), oltre gli orari delle lezioni, che richiedono tempo, energie, impegno, esercizio, sono limitate o impedite dai compiti a casa; - Sono stressanti: molta parte dei conflitti, dei litigi (le urla, i pianti, le punizioni...) che avvengono tra genitori e figli riguardano lo svolgimento, meglio il tardivo o il mancato svolgimento dei compiti; quando sarebbe invece essenziale disporre di tempo libero da trascorrere insieme, serenamente; - Sono malsani: portare ogni giorno zaini pesantissimi, colmi di quadernoni e libri di testo, è nocivo per la salute, per l'integrità fisica soprattutto dei più piccoli, come dimostrato da numerose ricerche mediche".
Dalla Carta internazionale dei diritti dell'infanzia, art 31: "Gli Stati membri riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua etàà". Maurizio Parodi ha già ottenuto 3.000 adesioni.
(Wel/ Dire)